Roma, 14 feb. (LaPresse) – Il Governo dice no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Una decisione arrivata l’ultimo giorno utile, visto che la scadenza per la presentazione della lettera di sostegno al Cio era fissata per domani. Nonostante il pressing di partiti, sportivi, imprenditori e istituzioni locali, con in testa il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il premier Mario Monti gela gli entusiasmi: “Il Governo – dice al termine di un incontro con i vertici del comitato promotore a palazzo Chigi – non si sente in grado di assumersi la responsabilità” e l’Italia non può sostenere “questa condizione di garanzia”. A rischio, spiega Monti, “c’è il denaro dei contribuenti” e a pesare sulla decisione c’è il piano di rientro “molto esigente” del rapporto debito/Pil “accettato e condiviso in seno europeo” dal governo Berlusconi.
Il no dell’esecutivo era nell’aria almeno da ieri e le parole del presidente esecutivo del comitato promotore per Roma 2020, Mario Pescante, all’arrivo a palazzo Chigi, non avevano fatto presagire nulla di buono: “Sono un pò stanco e se dovesse arrivare un no – aveva sottolineato – reagirei come una decisione che va accettata, ma avrei delle recriminazioni”. Il summit a palazzo Chigi, a margine della riunione del Consiglio dei ministri, ha visto Alemanno tentare il tutto per tutto per cercare di ribaltare l’esito della partita, il cui round finale si era preannunciato incandescente vista la tensione delle ultime ore tra il primo cittadino e il presidente del Consiglio. Una nota di palazzo Chigi, diramata ieri sera, aveva infatti negato l’incontro di oggi tra Alemanno e il premier, annunciato poco prima dal primo cittadino.
Qualche ora dopo la smentita, lo stesso Alemanno aveva fatto sapere che l’incontro ci sarebbe stato e che sarebbe stato fissato con una telefonata. La delusione per la mancata candidatura è forte, soprattutto nel mondo dello sport. Per il presidente del Coni, Gianni Petrucci, “è un sogno svanito”: “La candidatura di Roma – sottolinea durante una conferenza stampa – era credibile, il tema era perfetto, ma il voto di giudizio non è stato degno”. Pur rispettando la decisione di Monti, Petrucci non nasconde lo sconforto, perchè, sottolinea, “sono convinto che si debba tagliare, ma quando si taglia, si deve anche coltivare un sogno futuro”.
Un amaro in bocca accentuato dalla decisione arrivata all’ultimo minuto: “Un pò più di rispetto nel darci prima la risposta – prosegue – l’avrei apprezzato”. Per Pescante “è una grandissima occasione persa”, mentre è la campionessa di vela, Alessandra Sensini, ad esprimere il “rammarico” di tutti gli atleti italiani, condiviso anche dall’ex olimpionico Jury Chechi, per il quale si è persa una grande occasione “non solo per Roma, ma per il nostro Paese, per i nostri giovani”. Il no del Governo non piace nemmeno al Pdl, giudicato dal capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, “un grave errore”, mentre per la Lega Nord “si è evitata l’ennesima figuraccia di tutto il Paese davanti al mondo”.
Plaudono a una scelta “di responsabilità”, invece, il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini e il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, mentre Sel la ritiene “una scelta saggia” e i Radicali la definiscono “un atto d’amore di Monti all’Italia per San Valentino”. Alemanno, che si è espresso con un comunicato stampa, dopo aver deciso di annullare la conferenza stampa programmata alle 17.30 in Campidoglio ha scritto: “Rinunciare ad una candidatura vincente, sostenuta da un progetto di ottimo livello tecnico e di grande sobrietà economica – chiosa il sindaco capitolino – significa non scommettere sul futuro dell’Italia”.
L’ultimo commento è arrivato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che, si capisce tra le righe, non è stato molto contento della decisione. Il Quirinale ha fatto sapere che il capo dello Stato “ha considerato con la massima attenzione le preoccupazioni e le ragioni poste a base della decisione del governo”. Decisione, puntualizza, della quale l’esecutivo “aveva la esclusiva responsabilità”. Napolitano “ha apprezzato l’approccio del mondo dello sport nel progettare la candidatura italiana, e comprende lo sforzo con cui esso si era predisposto a una eventuale competizione internazionale”. “Tale slancio – conclude – avrà modo di esprimersi attraverso tutte le possibili iniziative che non mancheranno per valorizzare le energie e le potenzialità dello sport italiano”.