Roma, 7 feb. (LaPresse) – Dal 2013 basta governissimi. Sceglieremo un nuovo premier e nascerà una coalizione diversa”. Lo dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani in una intervista a La Repubblica, spiegando che il Pd non ha intenzione di staccare la spina al governo Monti ma “semmai attaccarla meglio”. Non vorrei – sottolinea – che lasciando passare uno strappo dopo l’altro rischiamo il cortocircuito”. A preoccupare il segretario del Pd è la nascita di un nuovo sport: “Quello per cui dietro la copertura di un formale sostegno all’esecutivo ci sia la convergenza tra chi insulta Monti come la Lega o Scilipoti e il Pdl. Questa è una presa in giro”. E sulla riforma del lavoro e l’ipotesi di intervenire sull’articolo 18, il leader Democratico sostiene che “serve un’intesa, troppe battute dai ministri”.
Il leader del Pd afferma: “c’è un tavolo del governo con le parti sociali. Accetteremo qualunque accordo nato in quella sede. Abbiamo le nostre proposte innovative che non toccano l’articolo 18. Ma non escludiamo perfezionamenti nella sua gestione a cominciare dai percorsi giurisdizionali. Ma vorremmo rivoltare l’agenda partendo dalla domanda: come si crea un po’ di lavoro?”. Parlando poi della legge elettorale, Bersani sostiene che “la premessa è che bisogna parlare con tutti. Le forze che sono in Parlamento e quelle fuori. Ci interessa una legge che pacifichi il Paese e venga riconosciuta da molti non da pochi. La priorità è cancellare il Porcellum, toglierlo di mezzo. Anche qui il Pd ha la sua proposta ma è assolutamente flessibile a discutere fatti salvi alcuni paletti”.
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