Monti: Articolo 18, banche e giovani

Roma, 3 feb. (LaPresse) – “L’articolo 18 è centrale nella discussione nel senso che è uno dei temi centrali. Si tocca o non si tocca l’articolo 18? In passato sembrava una contrapposizione fra Orazi e Curiazi. La nostra è una funzione pragmatica. Ora insieme al ministro Fornero stiamo vedendo come si possono ottemperare i diritti del lavoratore con forme che non scoraggino le imprese per assumere maggiormente”. Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Monti nel corso di un’intervista a Palazzo Chigi, durante la quale ha risposto alle domande dei lettori di ‘La Repubblica’ a proposito dell’articolo 18. Monti ha anche detto: “Non so dire se entro la fine di marzo, che è la scadenza che ci siamo dati, sia essenziale la modifica dell’articolo 18 oppure no”. La riforma del mercato del lavoro, ha aggiunto, “è un mosaico fatto di tante tessere e ogni tessera deve essere considerata”. Poi però il premier aggiunge che l’articolo 18, per come viene applicato nel nostro Paese, “sconsiglia investimenti di capitali stranieri ma anche italiani”.

Nel corso dell’intervista, Monti ha toccato vari temi. Centrale quello dello spread. “Lo spread è diventato un termine quasi domestico, e trovo che sia stato esagerato l’uso dello spread come arma contro il mio predecessore Silvio Berlusconi – ha detto -. Rispetto a quando sono stato chiamato al Governo è sceso di 200 punti, bene ma non ci basta”.

Fra i punti toccati rispondendo alle domande dei lettori di ‘La Repubblica’, il premier ha parlato anche delle banche: “Mi farebbe piacere se le banche italiane comprassero più Bot, ne comprano troppo pochi. Il sistema bancario esce da un periodo di debolezza, quindi è chiaro che le banche vogliano tutelarsi. Il cittadino ha interesse che le banche facciano prestiti alle imprese, ma anche che comprino i titoli di Stato”, perchè questo permetterebbe di avere meno tasse per i singoli. Circa la Tobin tax, Monti ha detto: “Noi abbiamo cambiato la posizione del governo rispetto a quello precedente. Ci siamo detti favorevoli purchè sia fatta a livello europeo. E’ definita un ‘mostro di Lockness’ – ha aggiunto – perchè appare e scompare. Ho l’impressione però che questa possa essere la volta buona per una sua applicazione”.

Altro punto caldissimo, quello dell’istruzione: “Sbagliavano le università quando vedevano nella carenza di fondi le ragioni di comparazioni sfavorevoli con il resto del mondo – ha spiegato Monti -. Ci sono altre tare che le hanno rese poco competitive: per esempio la quasi totale mancanza di concorrenza fra le università. Oppure il massimo spazio dato alla tutela della corporazione di docenti”. Portando avanti già alcune riforme già introdotte in passato, ha spiegato ancora Monti, “sarà possibile migliorare le cose, per far emergere le università migliori”. A un amico o parente suggerirei di “andare a studiare anche all’estero, se ha sufficienti mezzi” per farlo, “sempre ritornando al discorso della monotonia del posto fisso”, inteso anche in senso di luogo dove vivere. “Consiglio di fare periodi di stage o di specializzazione all’estero, per fare percorsi di formazione multipli”. Circa l’abolizione del valore legale del titolo di laurea, Mario Monti, nel corso di un’intervista a Palazzo Chigi, ha spiegato: “Non vogliamo dare troppo peso al voto di laurea. E’ importante che anche in Italia si possa scegliere in quali università andare, favorendo la concorrenza fra atenei”. “Mi è dispiaciuto” aver suscitato tante critiche per quanto detto l’altro giorno, ha detto ancora il premier. “Abbiamo però un compito difficile che tocca molti interessi. E per far andare meglio l’Italia bisogna far cambiare anche alcuni atteggiamenti mentali”, ha concluso.

“L’euro è una creatura giovane, direi adolescente, ma è un giovane robusto che ha dato prova di grande forza rispetto a quello che si chiede a una moneta, cioè di non perdere potere di acquisto, di non avere un’inflazione che lo tarli”, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, rispondendo a una domanda sull’euro. “C’è stato un problema sulla politica dell’eurozona. Io sono tra quelli che considerano che gli eurobond – ha aggiunto Monti – possano avere una parte importante. Per il pensiero economico tedesco non sono importanti, temono possano essere nocivi perché potrebbero de-responsabilizzare i Paesi”. “Dove ci troviamo d’accordo con Angela Merkel è che una volta perfezionato il meccanismo della disciplina di bilancio in Europa si potrà guardare più serenamente anche all’introduzione degli eurobond”, ha concluso.

Circa le Olimpiadi, “il governo prenderà una decisione entro metà febbraio”, ha specificato il premier a termine della lunga intervista. Monti ha però aggiunto che per ora non vuole dare “nessuna anticipazione” su altri particolari.