Milano, 3 feb. (LaPresse) – David Mills vorrebbe continuare la sua deposizione in un’ulteriore udienza in videoconferenza da Londra, ma il presidente del collegio giudicante, Francesca Vitale, decide con un’ordinanza che il tempo sua a disposizione è esaurito. “Il Tribunale – afferma la corte – preso atto dell’indicazione di Mills di proseguire e la richiesta della difesa di una nuova udienza, rilevato che a questa audizione hanno dedicato 5 udienze oltre alla giornata di oggi, posto che il Tribunale non ha altre date utili dichiara con oggi esaurita la deposizione di Mills”. Una scelta che fa insorgere il legale inglese che afferma di non aver avuto “l’opportunità di chiarire i punti su cui il pm De Pasquale non concorda con le dichiarazioni da me rese in questo processo” e considera che si tratti di “una grave violazione” dei suoi “diritti”. In particolare Mills vorrebbe portare all’attenzione della corte altri elementi per scagionare Silvio Berlusconi dall’accusa di corruzione in atti giudiziari, elementi che non ha avuto ancora modo di esporre.

Anche la difesa di Berlusconi chiede più tempo. Per l’avvocato Niccolò Ghedini la decisione del tribunale deve essere rivista “per esplicitare quel minimo etico di difesa che deve essere consentito, anche se ci si chiama Silvio Berlusconi”. Per Ghedini, inoltre, la decisione di Mills rappresenta “una grave violazione del diritto di difesa” ed “è incomprensibile come questo Tribunale ritenga che non si possa andare oltre la prossima settimana. Mills dice di avere notizie rilevanti sulla estraneita’ di Silvio Berlusconi ma il Tribunale non le vuole”. Anche il professor Piero Longo dichiara che avrebbe desiderato porre ancora “22 quesiti” mai sollevati prima d’ora all’avvocato inglese su circostanze che a questo punto non sarà possibile verificare. A bloccare i lavori d’aula di quasi due ore oggi ci ha pensato lo stesso Mills, che ha voluto chiedere spiegazioni all’accusa a proposito di un articolo pubblicato sul sito web di ‘Libero’. Secondo la ricostruzione del quotidiano, infatti, De Pasquale avrebbe valutato la possibilità di incriminare Mills per falsa testimonianza per le dichiarazioni rese nel corso del processo. Un’eventualità che De Pasquale ha smentito ripetutamente. L’articolo sarebbe scaturito da uno scambio di email tra i legali inglesi di Mills e la corte inglese, in cui si avvertivano i giudici britannici che il testimone rischiava un’incriminazione in base ad indiscrezioni apparse sulla stampa italiana e a quanto rivelato dal pm ai giornalisti. L’accusa ha fatto anche notare come questa email precedesse di quasi 4 ore la pubblicazione sul sito di ‘Libero’ dell’articolo. Solo a questo punto Mills ha accettato di proseguire la sua deposizione, non prima di aver ribadito il suo diritto ad chiedere al pm quali aspetti della sua testimonianza ritenesse non veritieri. Il processo proseguirà lunedì mattina alle 10, quando verrà ascoltata nuovamente l’esperta contabile convocata dalla difesa, Claudia Tavernari. Anche il cavaliere potrebbe presentarsi lunedì prossimo davanti ai giudici, per i quali ha avanzato un’istanza di ricusazione, e rilasciare dichiarazioni spontanee. Il processo proseguirò quindi il 9 gennaio, data in cui è stata fissata la deposizione di Diego Attanasio, da cui, secondo la versione della difesa, Mills avrebbe ricevuto i 600mila dollari ritenuti dalla procura il ‘prezzo’ della corruzione.

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