Bologna, 30 gen. (LaPresse) – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto la laurea ad honorem in Relazioni internazionali all’Alma Mater di Bologna. Mentre nell’aula magna Santa Cecilia ci si stava preparando per la consegna ufficiale con rito medievale, all’esterno i manifestanti del gruppo Occupy Bologna hanno fatto sentire la loro voce. I giovani hanno tentato di raggiungere la zona dove si trovava il presidente in più punti. Secondo quanto riferisce la questura di Bologna, vedendo la polizia, i manifestanti si sono allontanati e hanno cercato di aggirarla. Il contatto tra il corteo di giovani e le forze dell’ordine è avvenuto in via de’ Poeti, dove i manifestanti si sono avvicinati al cordone della polizia lanciando uova, pomodori e spray urticante, oltre a un liquido che ha corroso il giubbotto a rete indossato dai poliziotti. Ci sono stati attimi di ancora maggior tensione, quando si è passati allo scontro fisico: nei tafferugli è stato colpito da un calcio il questore vicario, che è stato medicato sul posto.
Nonostante le proteste tutto si è svolto come previsto e dopo la proclamazione ufficiale, Napolitano ha tenuto un lungo discorso nel quale si è concentrato sulle riforme economiche e sociali indotte dalla crisi e dall’importanza della politica in un momento tanto difficile. “Tutta la politica è in affanno – ha detto Napolitano -. Hanno fatto il loro ingresso sulla scena politica internazionale soggetti nuovi. In più casi, anche nel Regno Unito, sistemi consolidati hanno dovuto cedere il passo a sistemi più dotati di maggiore duttilità. Sempre più sono emersi Paesi in via di sviluppo – ha aggiunto – e il peso dell’Europa si è andato restringendo. Dobbiamo unire le forze e procede sulla via dell’integrazione”, contro coloro che perseguono “l’illusione dell’autosifficienza”.
“Assistiamo certamente – ha ancora spiegato – da qualche tempo, all’appannarsi di determinati moventi dell’impegno politico, inteso come impegno di effettiva e durevole partecipazione. Tra i moventi che si sono affievoliti si può collocare quella che ritengo sia giusto chiamare la forza degli ideali, e la stessa percezione del ruolo insostituibile della politica”. “Insostituibile – ha detto Napolitano – in quanto decisivo per la soluzione dei problemi di cambiamento e sviluppo della società, cui si legano i destini individuali e collettivi nel quadro nazionale e internazionale. Ma se tale percezione si è affievolita, insieme con la forza degli ideali, è anche per effetto di una perdita di efficacia, persuasività e inclusività del sistema politico. E mi riferisco alle istituzioni rappresentative, ai processi elettorali, ai partiti: una crisi da cui si può uscire solo attraverso riforme in tutti questi campi”.
Napolitano nel suo discorso ha voluto in particolare sottolineare che sono “inammissibili” le proteste che vanno oltre la “legalità” contro i provvedimenti legislativi e poi si è rivolto ai giovani: “I partiti possono, nelle situazioni concrete, nella cornice degli Stati nazionali o anche delle istituzioni europee, conoscere periodi di involuzione e di decadenza, perdendo tra l’altro il senso del limite. Ma la sola strada che resta aperta è quella del loro auto-rinnovarsi. Questo vorrei dire soprattutto ai giovani. Tra il rifiutare i partiti e il rifiutare la politica, l’estraniarsi con disgusto dalla politica, il passo non è lungo: ed è fatale, perché conduce alla fine della democrazia e quindi della libertà”. Napolitano infine ha specificato che la crisi generale ha avviato una serie di riforme urgenti in tutti i campi della società e che la politica darà un apporto decisivo anche con il governo tecnico che si è venuto a creare.