Roma, 23 gen. (LaPresse) – Dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, arriva in aula alla Camera il decreto Milleproroghe. L’assemblea inizierà oggi la discussione generale del provvedimento che ha come novità più rilevante il sistema previdenziale sui lavoratori ‘esodati’ e ‘precoci’, che non saranno penalizzati. Secondo il decreto infatti i relativi costi verranno coperti attraverso un innalzamento dell’aliquota previdenziale dei lavoratori autonomi, come prevede l’emendamento presentato dai relatori e approvato dalle commissioni.
All’emendamento è stata però aggiunta una clausola di salvaguardia, che prevede, nel caso in cui le risorse finanziarie non fossero sufficienti, di procedere anche con un aumento dei contributi che le imprese versano per gli ammortizzatori sociali. Contraria al Milleproroghe solo la Lega Nord, mentre il provvedimento ha raccolto il voto favorevole di tutti i partiti che sostengono il governo, compresa l’Italia dei valori che si è espressa con riserva. I sindacati invece hanno chiesto ulteriori cambiamenti, a partire dallo slittamento di sei mesi, un anno, dell’entrata in vigore delle nuove regole previdenziali della riforma in vigore già da gennaio 2012.
La proposta è stata avanzata a sostegno dei cosiddetti lavoratori ‘esodati’, quelli cioè che, in prossimità del pensionamento stando alle vecchie norme, hanno optato per uscite dal lavoro incentivate e ora rischiano, per effetto della nuova riforma previdenziale, di restare senza pensione. Insieme alla maggiore gradualizzazione dei nuovi requisiti di accesso alla pensione, i sindacati chiedono anche l’eliminazione della penalizzazione per le pensioni di anzianità per evitare il fenomeno del blocco delle uscite per i prossimi anni, e l’attenuazione dell’impatto della riforma anche sui ‘precoci’ (al lavoro già da 16-17 anni di età) con l’eliminazione degli incentivi sugli under 62. In particolare, i sindacati chiedono lo spostamento al 2013 dell’entrata in vigore delle nuove regole previdenziali per i lavoratori coinvolti dalla crisi, dalle Cig lunghe e dalla mobilità.
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