Milano, 18 gen. (LaPresse) – “Le battaglie antimafia vengono prima di ogni coalizione politica e battaglia programmatica, ma spesso non è così. Io non sono un vessillo di parte”. Così Roberto Saviano in un passaggio del suo discorso dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Milano. “Io sono stato spesso criticato – aggiunge lo scrittore – ma non ho mai considerato una parte politica criminale e una parte illibata, anzi ho sempre cercato di discutere e di parlare con ogni parte politica sociale e religiosa come da sempre la tradizione antimafia fa. Però alle volte l’ottusità che ha portato attacchi continui su chi raccontasse della mafia nel nord Italia, su chiunque dicesse che nessun partito è al riparo, questa ottusità ha rischiato e rischia di fermare un circuto virtruoso che sta nascendo e che è nato in gran parte del nord Italia” per contrastare la criminalita’ organizzata.
Saviano dice di esser stato spesso attaccato perché con le sue parole e le sue posizioni, sottolineate nel corso del programma ‘Vieni via con me’ condotta con Fabio Fazio nel novembre 2010, si danneggiavano la reputazione delle regioni del nord e l’economia. Per Saviano invece si tratta di “anticorpi” di cui “tutto il mondo ci verrà chiedere conto, perché il know how antimafia italiano è il migliore al mondo”.