Roma, 3 gen. (LaPresse) – “Il costo complessivo sostenuto per i deputati italiani in carica è inferiore rispetto a quello sostenuto dalle assemblee dei Paesi europei con il Pil più elevato”. E’ quanto sottolinea la Camera dei deputati in una nota, sui risultati della Commissione sul livellamento retributivo Italia-Europa presieduta dal presidente dell’Istat Enrico Giovannini, sottolineando che, se l’indennità parlamentare lorda è di oltre 11mila euro, al netto delle tasse si attesta sui 5mila. “Come correttamente precisato nel documento, a pagina 15 – scrive l’ufficio stampa di Montecitorio – i dati contenuti nella Relazione sono ‘del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una loro utilizzazione ai fini indicati dalla legge’. Sicché con riguardo alle notizie diffuse in merito dagli organi di stampa alcune precisazioni si impongono ai fini di una compiuta informazione dell’opinione pubblica”.
“Va innanzitutto sottolineato – si legge nel comunicato – che dalla tabella di comparazione contenuta nella Relazione della Commissione, che conferma quanto emerso dallo studio effettuato dagli Uffici della Camera, si ricava che il costo complessivo sostenuto per i deputati italiani in carica è inferiore rispetto a quello sostenuto dalle Assemblee dei Paesi europei con il PIL più elevato”.
“Va chiarito inoltre – prosegue – che nel documento l’importo dell’indennità spettante ai deputati italiani (pari a 11.283,28 euro) è indicato al lordo delle ritenute previdenziali, fiscali e assistenziali. Invece, al netto di tali ritenute, ivi comprese le addizionali regionali e comunali la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato, l’importo dell’indennità parlamentare, che è corrisposta per dodici mensilità, è pari mediamente a 5.000 euro. Tale somma si riduce ulteriormente per i deputati che svolgono un’attività lavorativa per la quale percepiscono un reddito uguale o superiore al 15% dell’indennità parlamentare. Sono queste, dunque, le cifre cui bisogna guardare per individuare quanto effettivamente viene posto a disposizione dei deputati a titolo di indennità parlamentare”.
“Comparando tale dato con quello degli altri Paesi europei – prosegue la nota – tenendo conto dei differenti regimi fiscali, l’ammontare netto dell’indennità parlamentare erogato ai nostri deputati risulta inferiore rispetto a quello percepito dai componenti di altri Parlamenti presi a riferimento. I dati forniti nella Relazione, nella loro dichiarata provvisorietà e incompletezza, potranno comunque rappresentare un utile elemento di riferimento per le prossime autonome iniziative dei competenti organi parlamentari, volte a rideterminare costi ed emolumenti sostenuti per i deputati italiani, anche con riferimento al regime dei collaboratori”.