Roma, 3 gen. (LaPresse) – E’ il momento del dialogo sociale per “progettare” il 2012, un anno “arduo e non semplice da interpretare” per l’Italia e i partiti devono iniziare a prendere impegni “pubblici, espliciti e dirimenti”. Il segretario nazionale del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, affida ad una lettera a ‘Repubblica’ le sue proposte per le riforme, auspicando che il governo Monti dia vita a un dialogo “tale da sollecitare partecipazione e corresponsabilità, salvaguardando comunque la decisione tempestiva”.
Europa, ruolo dei partiti e metodo di azione dell’esecutivo i tre punti su cui si sofferma il leader del partito di via del Nazareno. A Bruxelles, sottolinea Bersani, “fino ad ora le decisioni sono state deboli” ed è necessario che i Paesi dell’Ue si mettano in comune “rapidamente e seriamente” per la difesa dell’euro, con l’Italia che deve giocare un ruolo di primo livello: “Se davvero l’Italia è troppo grande – insiste – sia per fallire che per essere salvata, allora è troppo grande anche per stare zitta”.
Bersani auspica che il parlamento italiano prenda una posizione nazionale unitaria nel dibattito sul futuro della moneta unica europea, rivolgendosi all’Europa come un Paese “che continuerà a fare le sue riforme”, riservandosi “ogni ulteriore iniziativa per rafforzare la propria credibilità”, ma senza mettere in campo ulteriori manovre. Passando alla situazione interna, il leader del Pd sottolinea la necessità dell’unione tra cambiamento e coesione per “salvare l’Italia” e sul metodo politico da seguire indica un rapporto “stabile, permanente e ordinato” tra il governo e i gruppi parlamentari; un rapporto che l’esecutivo “deve allestire anche nella fase ascendente delle decisioni”.
Sul legame tra l’esecutivo e i partiti, Bersani sostiene che il governo deve prendere le proprie decisioni e formulare le proprie proposte anche in base agli orientamenti e alle idee che provengono dal parlamento “con trasparenza e chiarezza”, puntando i riflettori innanzitutto “su chi è più in difficoltà”. I partiti, per il segretario, devono fare la propria parte in maniera esplicita perchè “c’è poco tempo” e il Pd, assicura, è disponibile ad offrire “una proposta riformista e democratica di ricostruzione quando sarà il momento”, rafforzando intanto “la dignità e l’indispensabile ruolo” del governo tecnico.