Torino, 16 dic. (LaPresse) – “Rimpatrio assistito, per chi vuole”. Così il ministro della cooperazione e dell’integrazione Andrea Riccardi, ha risposto, durante la visita al campo rom della Continassa a Torino, incendiato lo scorso sabato da alcuni residenti del quartiere, ad alcuni nomadi rumeni che gli hanno spiegato di aver perso i documenti durante il blitz incendiario. Il ministro ha poi sottolineato ancora che la soluzione del rimpatrio assistito, per i rom, si riferisce solo a coloro che vogliono tornare al proprio Paese.
Riccardi ha definito l’episodio del rogo “un atto feroce di razzismo”. Il raid era stato messo in atto perchè una 15enne aveva denunciato uno stupro – per poi ritrattare – accusando due rom. “Questa visita a Torino – ha detto Riccardi appena arrivato alla cascina – è molto importante per me, per vedere le tensioni e i fatti drammatici”. Nessun parallelismo con la strage di Firenze, “là si è trattato di un gesto folle ed esecrabile ma è stato diverso”.
Il raid incendiario di Torino “ci preoccupa molto – ha spiegato Riccardi – perchè potrebbe avere delle ricadute di tensione sulle persone più fragili”. “Vedo però – ha aggiunto – una grande reazione nel Paese. Per me comunque il problema del linguaggio è fondamentale. Questo è un problema fondamentale: bisogna stare attenti alle parole perchè le parole possono essere pericolose. La predicazione del disprezzo ha una responsabilità di linguaggio. Occorre ritrovare un nuovo uso pubblico delle parole”. “Questo fatto – ha concluso il ministro – ci insegna che bisogna vigilare ma anche prevenire costruendo una cultura pubblica diversa”.
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