Roma, 14 dic. (LaPresse) – “Non ho mai subito un voto di sfiducia e avrei potuto finire il mio mandato. Mi sono sacrificato per ridare serenità all’Italia”. Lo scrive l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul suo profilo Facebook, anticipando un’intervista che sarà pubblicata domani sul settimanale francesce ‘Paris Match’. “A Monti – aggiunge l’ex premier – regalerei un grande vaso pieno di pazienza. La pazienza è una virtù fondamentale quando si vuole cercare di governare l’Italia. L’ho imparato tante volte a mie spese”. Berlusconi, poi, parla dell’ultimo periodo della sua presidenza: “Gli ultimi mesi sono stati un periodo faticoso e pesante. Sono rimasto soprattutto molto frustrato dal dover consacrare tanto tempo e attenzione per far fronte ad un’aggressione giudiziaria e mediatica indegna, che si basa sulle menzogne, quando avrei dovuto concentrare tutta la mia energia alla lotta contro la crisi”. Alla domanda se tema la condanna in uno dei cinque processi attualmente in corso contro di lui, Berlusconi risponde: “Questi processi riposano sul nulla, come gli altri ventisei processi che si sono conclusi con il mio proscioglimento dopo 2590 udienze. Sono sicuro che verrò prosciolto, come sempre, nonostante l’accanimento. Una parte della magistratura italiana, minoritaria ma molto determinata ambisce ad esercitare un ruolo politico per cambiare l’Italia secondo la sua ideologia di sinistra. Aggiungo che l’azione di questi magistrati militanti si è intensificata quando ho cominciato a lavorare su una riforma della giustizia, che gli avrebbe portato pregiudizio”.

“Ho sempre risolto al meglio le situazioni di crisi alle quali ero confrontato – ha sottolineato – ho condotto più di trenta riforme e posso andare orgoglioso di non aver mai alzato di un solo euro le tasse degli italiani. Inoltre non ho mai lasciato passare una legge che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini e delle aziende. Nessun italiano potrà dire di aver subito un danno a causa delle decisioni del mio governo”. Poi spiega il suo nuovo impegno per il partito. “Smetterò quando l’Italia sarà veramente un Paese liberale, garante dei diritti fondamentali e della libertà dei cittadini. Visto che questo giorno non è ancora arrivato, credo che il mio impegno politico debba proseguire. Non sono un leader in pantofole: le mie giornate dovrebbero avere 30 ore e non 24. Ho la fortuna di dormire poco. Mi alzo la mattina alle 7 e 30. In media, ho quindici appuntamenti al giorno e un numero infinito di conversazioni telefoniche. Oltre agli interventi pubblici. All’una di notte ricevo i giornali del giorno dopo: leggo, mi innervosisco e vado a dormire. Dopo cinque ore di sonno mi risveglio ottimista come sempre. L’Italia – conclude – ha bisogno di un cambio di generazione. Per me, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha 35 anni meno di me, sarà un notevole presidente del Consiglio. Saprà portare avanti la mia opera. Ha tutta la mia fiducia”.

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