Milano, 22 nov. (LaPresse) – Silvio Berlusconi questo pomeriggio ha deciso di partecipare ad un’udienza del processo Mediaset, “la 2.857esima che riguarda le mie aziende”. Questa volta, però, non è più il presidente del Consiglio in carica ma un semplice deputato. Niente fans ad attenderlo all’esterno del tribunale e cordoni di sicurezza meno imponenti. In aula ad appoggiarlo solo il coordinatore regionale del Pdl Mauro Mantovani. Oggi l’udienza era dedicata a Mark Kaner, dirigente della Fox, major statunitense che vendeva diritti tv, secondo l’accusa ‘gonfiati’ ad arte per creare fondi neri per il Biscione, a Mediaset. Berlusoni si è seduto in prima fila, a fianco dei due avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo e ha seguito in silenzio i lavori d’aula per due ore e mezza. A più riprese, però, ha dato segni di impazienza, anche prendendosi la testa tra le mani di fronte alle domande del pm Fabio Pasquale, per quello che ha definito “un processo mediatico” e “surreale”. L’udienza parte con la decisione sull’avvocato inglese David Mills e il numero uno di Arner Bank Paolo Del Bue, che escono dal processo perchè il reato di riciclaggio di cui erano accusati è ormai prescritto. La parola passa ai legali delle difese che depositano la sentenza del caso Mediatrade in cui il gup Maria Vicidomini ha prosciolto l’ex premier. Al termine dell’udienza è Berlusconi a parlare: vuole sottolineare la sua innocenza in tutti i casi giudiziari che lo riguardano. Berlusconi ribadisce di non aver “mai conosciuto Mills ed è un processo già prescritto”. Le 33 ragazze coinvolte nel caso Ruby, invece, sono “tutte vittime dei pm di Milano, il loro unico torto è stato quello di aver accolto un invito a casa del premier”.
Mediaset, Berlusconi in aula a Milano

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