Roma, 14 nov. (LaPresse) – Sarebbe meglio avere anche esponenti politici nel governo ma non è indispensabile. E’ questa la posizione espressa dal presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, in una conferenza stampa tenuta al termine della giornata di consultazioni a palazzo Giustiniani. “E’ una questione che non vorrei drammatizzare”, ha detto. “Se i partiti politici – ha spiegato – ritenessero che in questa fase, che li vede, se li vede, usciti da una fase dialettica estremamente tesa, avessero difficoltà ad andare avanti in una squadra di coesione da parte dei loro esponenti diretti, l’importante è che diano l’appoggio al di là della partecipazione nella squadra di governo”. Insomma, ha riassunto, “il fatto che i rappresentanti dei partiti politici entrino nel governo non mi sembra condizione indispensabile, ma che ci sia convinto appoggio nella prospettiva operativa del governo mi sembra, invece, indispensabile”.
Proprio a proposito di questa “dialettica estremamente tesa”, Monti ha voluto bacchettare non solo la classe politica ma anche l’opinione pubblica: “Credo, e ho rilevato nell’epoca chiusasi in questi ultimi giorni – ha detto – come la forma molto accesa, polemica, battagliera e bellicosa di confronto tra le forze politiche che abbiamo avuto negli ultimi anni, ha portato nelle menti e nelle case degli italiani, ogni giorno e ogni sera, un triste divertimento sui fatti dell’oggi, distraendo dal guardare più lontano sui problemi del Paese”.
Monti ha chiarito di non aver alcuna intenzione di restare a palazzo Chigi solo pochi mesi: “L’orizzonte temporale del mio governo – ha detto – è quello intercorrente tra oggi e la fine della legislatura. A me pare ovvio – ha puntualizzato – e anche a quasi tutte le altre forze politiche, che il compito di gestione dell’emergenza economica e di adozione di misure economiche e sociali di crescita ed equità fiscale è un compito che va ben al di là dell’orizzonte della legislatura. Se la data fosse prima, toglierebbe credibilità all’azione del governo ed è una definizione temporale che non accetterei”.
A chi gli faceva notare che la Borsa di Milano oggi è tornata pesantemente in rosso, segno che a ridare fiducia ai mercati potrebbe non bastare il suo arrivo, ha risposto prima invitando ad andare a leggere le stime pubblicate da Le Monde circa la capitalizzazione di borsa già recuperata grazie al suo incarico e il risparmio per lo Stato con la riduzione dello spread, poi ha annunciato che la compagine dei ministri “sarà convincente ed efficace”. “Sono sicuro – ha detto – che i mercati avranno una impazienza contemperata con la razionalità”.
Dopo di che ha chiarito di non aver “mai usato né il termine ‘lacrime’ né il termine ‘sangue’. Il termine ‘sacrifici’ forse sì, ma trovo positivo che le forze politiche che ho incontrato oggi abbiano percepito la serietà del momento che stiamo attraversando. Il mio impegno – ha sottolineato – è rivolto a permettere che la politica possa trasformare questo momento difficile in una vera opportunità per il Paese, con la condivisione di un progetto di rilancio e di speranza, non solo per l’economia, ma anche per quanto riguarda i valori fondanti di una vera comunità civile”.