Berlusconi: Dimissioni gesto responsabile

Torino, 9 nov. (LaPresse) – “La legge di stabilità sarà approvata appena passerà alla Camera”. Così il premier Silvio Berlusconi intervistato su Canale5 a ‘La telefonata’ di Belpietro. Subito dopo Silvio Berlusconi ha confermato che si dimetterà. “La decisione di dimettermi – ha aggiunto il premier – è un gesto di responsabilità nei confronti del Paese. E’ un momento di crisi mondiale”. Per il presidente del Consiglio non sono possibili governi tecnici. “Non esiste alternativa – ha spiegato – alla maggioranza attuale. Dopo le mie dimissioni sono sicuro che non si avrà la formazione di nessun altro governo diverso dal nostro e che si tornerà alla urne”. Ma Berlusconi non si ricandiderà. “Penso che per il Pdl in pole position come candidato ci sarà il nostro bravissimo Angelino Alfano, si tratterà di un vero e proprio cambio generazionale”, ha detto il premier aprendo anche alle primarie: “saranno le consultazioni tra il milione e duecentomila iscritti al Popolo della libertà a stabilirlo”.

Poi l’attacco agli amici che lo hanno tradito. “Sono ottimista per natura – ha aggiunto il presidente del Consiglio – pensavo che il senso di lealtà verso gli elettori sarebbe prevalso. Purtroppo c’è stato un vergognoso mercato. Stiamo assistendo a un ritorno del peggio della vecchia politica”. Per Berlusconi non ci sono autocritiche da fare perché la colpa è solo di quelli che lo hanno abbandonato. “Dovrebbe fare autocritica – ha spiegato a Belpietro – chi ha tradito il mandato elettorale, gli elettori però non dimenticheranno mai chi li ha traditi”. Fiducia forte solo per la Lega: “Siamo con il Carroccio in rapporti eccellenti. Abbiamo sempre trovato nella lega un alleato solido e affidabile”. E poi la convinzione che “l’economia è forte, abbiamo solo questo debito pubblico elevato” retaggio dei governi precedenti. “Noi dobbiamo dare all’Europa e al mondo – ha, quindi, concluso Berlusconi – un segnale forte. L’opposizione chiede da mesi di fare un passo indietro, non ha detto altro e non sa dire altro”. Per il premier, però, “la sinistra è succube” dei sindacati e delle vecchie logiche e “non si è mai dichiarata disposta di approvare la riforma liberare che l’Europa chiede. Solo il nostro governo può fare le riforme che l’Europa ci ha chiesto più di ogni altra cosa. Io amo il mio Paese e sento di dover assolvere al mio mandato”.