Roma, 3 nov. (LaPresse) – Altri 5 deputati lasciano il centrodestra, e un altro all’80% voterà contro la fiducia, la maggioranza possiamo ancora chiamarla così? Facendo i conti pare di no, 311 voti ci sono, ma stiamo includendo anche i ‘preoccupati’, e ne servono 316. Oggi hanno lasciato il Pdl Ida D’Ippolito e Alessio Bonciani per passare all’Udc. Poi ci sono 3 deputati di Popolo e Territorio, ovvero gli ex Responsabili che appoggiano il Governo, Amerigo Porfidia, Elio Belcastro e Arturo Iannaccone che sono passati al gruppo Misto. C’è Pippo Gianni che all’80% voterà contro la fiducia, ma per ora va incluso nella maggioranza.
A questo punto serve la calcolatrice. Lo scorso 14 ottobre in occasione dell’ultima votazione di fiducia il Governo ottenne la maggioranza assoluta con 316 voti, mentre l’opposizione si fermò a 301. Quel giorno erano assenti 13 deputati. Il Pdl al momento può contare su 214 voti effettivi, non potendo votare né Alfonso Papa, tuttora ai domiciliari, né Pietro Franzoso, per motivi di salute. Tra questi 214 ci sono anche Antonione, Gava e Destro che sono usciti dal Pdl, ma non è ancora chiaro se voteranno o no la prossima eventuale fiducia. Quindi i voti sicuri sono 211. A questi vanno aggiunti 59 deputati della Lega Nord, più i 25 di Popolo e Territorio. Il totale di questa conta arriva quindi a 295, cui vanno aggiunti gli ex Fli Urso, Ronchi, Scalia e Buonfiglio che il 14 ottobre dissero sì alla fiducia, più i 7 di ‘Grande Sud’ di Gaetano Micciché, più 5 del gruppo Misto. Totale 311. Il Governo, teoricamente in questo momento non ha la maggioranza. A peggiorare questo bilancio, ci sono poi i ‘preoccupati’ da Stracquadanio a Testoni, 6 voti in totale.
Diventano ora decisvi i voti dei Radicali, che già salvarono il governo lo scorso 14 ottobre, non facendo mancare il numero legale in aula prima della votazione, cui non presenziarono tutti i deputati di Pd, Idv e Udc.