Roma, 31 ott. (LaPresse) – “Mi metto nei panni di un cittadino o di un nostro elettore che vede la maggioranza di Berlusconi che perde pezzi ogni giorno, un Paese sprofondato nella crisi economica e nell’ emergenza sociale, il governo che propone licenziamenti liberi. E poi vede noi persi nello scontro interno su chi farà il premier. Come se le elezioni fossero domani, come se avessimo già vinto”. Lo dice il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, in un’intervista a ‘La Repubblica’, in merito alla convention dei Rottamatori del Pd di Matteo Renzi, conclusasi ieri dopo tre giorni, alla Leopolda a Firenze. “Dovremmo muoverci in un altro modo – afferma Franceschini -.Quello di questi giorni è un dibattito ricco che rischia di essere rappresentato in modo fuorviante, perché tutto incentrato sul tema della leadership”. Invece per Franceschini serve “una moratoria sul tema leadership della coalizione, non si può cominciare dalla coda. Guardo con un misto di stupore e ammirazione quelli che annunciano di voler scendere in campo senza preoccuparsi di specificare quale sia il campo, cioè l’alleanza che si candidano a guidare”.
“Ho molto apprezzato, e l’ho detto subito – dichiara Franceschini- che Renzi abbia abbandonato la linea di rottamatore generazionale. Renzi ha occupato una posizione politica che chiamerei l’ala destra del Pd, una posizione di cui c’è anche bisogno per poi riuscire a costruire la sintesi”. Per il capogruppo del Pd a Montecitorio “bisogna compiere ogni azione politica in Parlamento e nel Paese perché il prima possibile cada il governo Berlusconi, che – lo ricorda a tutti Franceschini – non è già caduto”. Per Franceschini poi è necessario, come secondo punto, “decidere l’alleanza con cui si andrà alle prossime elezioni, che siano nel 2012 o nel 2013. E continuo a pensare che il lavoro titanico di ricostruzione del Paese debba farlo un’alleanza costituzionale tra tutte le forze oggi all’opposizione”.