I dubbi di Berlusconi: Euro no, Euro sì

Roma, 28 ott. (LaPresse) – “L’euro non ha convinto nessuno come moneta, perchè è l’unica valuta che non ha alle spalle un Paese con un governo ma un insieme di Paesi senza un esecutivo centrale”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervenendo agli Stati generali del Commercio con l’estero a Roma. Ai presenti ha poi rivolto un accorato appello: “Non entrate in politica perché è una cosa… ve ne pentirete subito dopo. Non parlo di me, non ne sono pentito, perché se non fossi entrato in politica saremmo nelle mani della sinistra comunista”.

Poi però invoca l’aiuto della sinistra: “Credo che l’opposizione non potrà sottrarsi a collaborare per la realizzazione delle riforme promesse all’Europa”. Anche perché “presenteremo le riforme la settimana prossima in parlamento”. “Sui licenziamenti c’è stata una campagna falsa e oltraggiosa” spiega Berlusconi, che però poi ammette: “Non c’è modo di licenziare nella pubblica amministrazione”.

Tornado sul piano personale spiega: “Mi piacerebbe moltissimo lasciare, ma se penso a coalizione di sinistra divisa, mi sento dentro l’assoluta responsabilità di mandare avanti questo governo”. Poi sulle sue vicende giudiziarie ribadisce: “Sono uscito con una completa assoluzione per non aver commesso il fatto da 25-26 processi, ma pensate al disdoro, al tempo perso e ai 400 milioni spesi in avvocati e consulenti. Sommati ai 600 milioni dati a De Benedetti, tessera numero uno del Pd, fanno un miliardo. In lire, si tratta di duemila miliardi. Significa cinquemila miliardi, su cui avevo già pagato tremila miliardi di tasse”.

Sulla vicenda Bini Smaghi se la cava con un sibillino “Spero” ai giornalisti che gli chiedono se l’incontro fra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il membro italiano del board della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, avvenuto oggi al Quirinale, sia il preludio di una soluzione al caso generato dalla renitenza di Bini Smaghi a lasciare l’Eurotower.

In serata poi la retromarcia sull’euro. “Come al solito, si cerca di alzare pretestuose polemiche su una mia frase interpretata in maniera maliziosa e distorta. L’euro è la nostra moneta, la nostra bandiera. E’ proprio per difendere l’euro dall’attacco speculativo che l’Italia sta facendo pesanti sacrifici. Il problema dell’euro è che è l’unica moneta al mondo senza un governo comune, senza uno Stato, senza una banca di ultima istanza. Per queste ragioni è una moneta che può essere oggetto di attacchi speculativi” ha spiegato in una nota.