Alfano: Non ci sono lettere di frondisti

Roma, 27 ott. (LaPresse) – “Non mi risultano lettere di Scajola, nè di nessuno. Quando riceveremo una lettera in questo senso, ce ne occuperemo”. Così il segretario politico del Popolo della libertà, Angelino Alfano, in merito alle indiscrezioni di stampa relative a una lettera a cui starebbero lavorando alcuni parlamentari del Pdl per chiedere un passo indietro al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Non commento – ha aggiunto – documenti fantomatici, senza firme. Se conoscete qualcuno che ha firmato quella lettera, ditemelo, perchè a me non risulta”.

“Un governo di responsabilità nazionale è una perifrasi, un eufemismo per mandare a casa Berlusconi e fare il ribaltone. Questa sinistra non è un’alternativa al Governo: stanno mettendo insieme lo stesso caravanserraglio degli anni passati” spiega Alfano che aggiunge: “Noi lezioni da loro non le prendiamo, hanno solo la presunzione dei maestrini. La sinistra, ne sono convinto, non è un’alternativa al Governo”.

Sulla stessa linea il minsitro degli Interni. “Ho parlato con Berlusconi e Alfano questa sera e hanno detto che non è vero”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a margine del convegno ‘Legalità e sicurezza in politica’, in corso a Sesto San Giovanni (Milano), in merito alla presunta ‘lettera degli scontenti del Pdl’. “A noi – continua Maroni – interessano le cose serie, ovvero gli impegni che il governo ha preso con l’Europa”.

Alfano stasera ha però anche parlato d’altro. “Il Governo va avanti fino al 2013” ha ribadito, poi sul tema licenziamenti ha aggiunto: “Sono provvedimenti che l’Europa ci chiede. Il più grosso investimento del Governo – ha aggiunto – è stato evitare i licenziamenti, stanziando in questa legislatura 38 miliardi di euro in ammortizzatori sociali”.

Sul vertice Europeo Alfano è soddisfatto: “Ieri in Europa è stato un grande successo. Martedì le opposizioni parlavano di rischio di caduta del Governo e dicevano che la Ue ci avrebbe dato torto, invece il nostro documento è stato approvato”.

Infine sul futuro del Pdl: “Sono per un’idea di partito dove va avanti chi è bravo ed ha consenso e non chi non è bravo e non ha consenso, un partito in cui tutti vengono nominati e nessuno eletto è destinato a spegnersi – aggiunge il segretario Pdl – di democrazia e di partecipazione non è mai morto nessuno: bisogna passare da un partito di nominati dall’alto ad uno di spinti dal basso”.