Roma, 19 ott. (LaPresse) – Il tribunale di Roma annulla la validità dei due decreti che hanno istituito le sedi periferiche dei ministeri a Monza. Come si legge nella disposizione del giudice del lavoro, Anna Baroncini, di cui LaPresse è in possesso, è stata dichiarata “l’antisindacalità della condotta tenuta dalla presidenza del Consiglio dei ministri, consistente nell’istituzione di sedi periferiche della struttura di missione di supporto al Ministro per le Semplificazione normativa e del Dipartimento per le Riforme istituzionali, a mezzo del decreto ministeriale per le riforme per il federalismo, entrambi emanati in data 7.6.2011, omettendo l’informativa preventiva e conseguentemente impendendo la concertazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del relativo comparto”. In conseguenza di questo comportamento, “ordina all’amministrazione resistente di desistere dal comportamento antisindacale e di rimuoverne gli effetti”.
La disposizione del giudice, datata 14 ottobre, prevede inoltre “la compensazione per un terzo delle spese di lite e per l’effetto condanna la presidenza del Consiglio alla refusione in favore dei sindacati ricorrenti di euro 2000,00 euro oltre Iva e Cpa”. Erano stati i sindacati Sna.Pre.Com (sindacato nazionale autonomo della presidenza del Consiglio dei ministri) e S.i.p.r.e. (sindacato indipendente della presidenza del Consiglio dei ministri) ad avanzare il ricorso ai sensi dell’ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori (condotta antisindacale ndr) poichè non era stata ottemperata, da parte della presidenza del Consiglio, la richiesta di consultare i testi dei decreti in oggetto.
Il decreto del giudice del lavoro è stato depositato oggi. Nel testo si legge, inoltre, che il giudice ha respinto la richiesta di pubblicare il procedimento sui quotidiani nazionali “attesa la rilevanza esclusivamente sindacale del ‘decisum’ che ne suggerisce una diffusione attraverso gli opportuni strumenti di divulgazione ai lavoratori a disposizione delle OO.SS.”.