Roma, 26 set. (LaPresse) – “Non ho un prototipo di leader, ma delle idee. Angelino viene da una lunga militanza e si è forgiato in una terra difficile con la lotta alla mafia. Ha già dato segnali importanti che io intendo incoraggiare”. Lo ha detto il ministro della Gioventù Giorgia Meloni in una intervista al quotidiano Libero.
Nel partito, ammette Meloni, “non sempre” si sente si trova a suo agio. “Nella sua fase di nascita – spiega – il Pdl è stato manchevole su principi centrali come la meritocrazia, che non sempre siamo riusciti a garantire nella formazione della classe dirigente. I vertici del partito hanno spesso dimostrato di avere paura di chi vale e di preferire gente autoreferenziale, più attenta a compiacere il capo che a dialogare con la base e con i giovani”.
“Io – continua – sono per un partito leggero, ma non evanescente. Non credo che un partito televisivo possa sostituirsi a una politica basata sui rapporti personali, il territorio, le scuole, le università”.