Roma, 25 set. (LaPresse) – “Alla politica spetta il compito di equilibrare le spinte di parte, senza accettare i diktat di nessuno.
Soprattutto quando si pensa che questo progetto possa essere la risposta al timore, che con la sinistra al governo sarebbe certezza ma anche con il centrodestra si prospetta, di una patrimoniale”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, risponde in una intervista a La Stampa, all’ultimatum della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Sulla questione di una piccola patrimoniale, proposta a cui Confindustria sarebbe disponibile, il coordinatore del Pdl non si sbilancia: “Vedremo – dice – ma non vorrei invece che proponesse ricette per fare pesare meno sui più ricchi i sacrifici della crisi. I sacrifici più grossi li abbiamo chiesti ai dipendenti pubblici, ai pensionati: Confindustria dovrebbe riconoscere che Berlusconi ha sempre tutelato il loro ruolo. E poi non si capisce mai per chi parla Confindustria: le grandi imprese o le piccole, che spesso non hanno interessi coincidenti? Io distinguo le piccole imprese – sottolinea La Russa – che stanno pagando un prezzo alto e tutti insieme dobbiamo capire come aiutarle”.
“Nei momenti di crisi – ribadisce il ministro – c’è sempre chi pensa di poter fare da sé, dal partito degli automobilisti a quello della bistecca. Ma se vogliono fare il partito degli imprenditori è una sconfitta della politica, che è la sintesi delle posizioni”. Secondo il ministro della Difesa “tutto il sistema Italia dovrebbe concorrere a un grande piano per abbattere il debito pubblico e rilanciare la competitività. Sei mesi di tregua dove l’opposizione smette di pretendere che Berlusconi se ne vada e noi smettiamo di dire che i pm vogliono mandarlo via. Poi tra sei mesi – conclude La Russa – tiriamo le somme e vediamo cosa succede”.