Roma, 23 set. (LaPresse) – “Non possiamo nasconderci il fatto che il 2011 è stato un anno estremamente difficile e non solo per l’Italia. L’Italia si sta cimentando con precisi impegni di riequilibrio finanziario, ora deve affrontare senza indugio la sfida del tornare a crescere, del crescere di più e meglio, del crescere unita. Deve affrontare questa sfida con l’assillo di dare una scossa al muro della disoccupazione giovanile: che è l’assillo di tante famiglie e anche il mio”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di apertura dell’anno scolastico che si sta svolgendo presso il cortile del Quirinale. “Penso che – ha continuato Napolitano – nelle vostre case il peso delle gravi difficoltà che l’Italia sta affrontando si sia fatto sentire e si avverta il rischio cui è esposto il Paese nel quadro europeo”. È venuto un altro di quei momenti – ha spiegato – in cui bisogna riuscire a fare un grande sforzo, noi italiani, noi Italia unita, per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani. Occorre essere in tanti e fare ciascuno la sua parte”.
“Ci stiamo facendo duramente carico dell’obiettivo ineludibile dell’abbattimento del peso abnorme del nostro debito pubblico”, ha continuato il capo dello Stato. “Guai a non farcene carico: non possiamo lasciare sulle spalle delle generazioni più giovani quella montagna di debito”.
Napolitano è passato poi a parlare di scuola. Nonostante le difficoltà di bilancio, ha spiegato, “una scuola moderna richiede una quota adeguata di risorse nell’ambito del bilancio dello Stato. Nell’affermare criteri di massimo rigore e di effettiva produttività della spesa pubblica, nel mettere mano alla sua profonda revisione e selezione, è possibile e necessario stabilire un nuovo ordine di priorità, nel quale non sia riservata alla scuola una collocazione riduttiva”.