Roma, 13 set. (LaPresse) – “E’ inaccettabile che dal palazzo del governo si faccia una conferenza stampa per mettere in discussione una sentenza di un tribunale”. Così la senatrice Daria Bonfietti (Pd), la presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage nei cieli di Ustica, commenta le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, che ha annunciato che impugnerà la sentenza del tribunale di Palermo che condanna i ministeri della Difesa e dei Trasporti al risarcimento di 100 milioni in favore dei parenti delle vittime della strage di Ustica del 27 giugno 1980, in cui morirono la vita gli 81 passeggeri che viaggiavano sul volo Itavia 870.
“La decisione del tribunale di Palermo – dice Bonfietti – riconosce la validità della sentenza-ordinanza del giudice Priore e di quella di primo grado, poi messe in discussione in altri gradi di giudizio. La sentenza di ieri ha ribadito che l’aereo è stato abbattuto in un episodio di guerra e ha riconosciuto le responsabilità in campo civile dei ministeri della Difesa e dei Trasporti e di uomini delle istituzioni che non hanno vigiliato sulla sicurezza dei voli civili e hanno nascosto la verità”.
A Giovanardi, secondo cui “il vero problema sulla strage di Ustica è che la Libia non ha risposto alle rogatorie internazionali, a differenza degli americani e dei francesi”, Bonfietti risponde: “Ma se Gheddafi, con cui il governo Berlusconi ha avuto rapporti amicali, era la vittima designata di quell’attacco? Le risposte alle rogatorie, su come sono andate davvero le cose, bisognerebbe chiederle a Sati Uniti, Francia, Germania, Belgio. E invito il ministro della Giustizia a farlo”. “Ciò che ora vogliamo davvero – conclude Bonfietti – è la verità e i nomi dei responsabili della strage”.