Cernobbio (Como), 3 set. (LaPresse) – Serve “un impegno comune” per approvare la manovra bis “prima della scadenza del decreto emanato il 13 agosto”. Ancora una volta il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, torna a parlare della necessità di unità tra maggioranza e opposizione per garantire stabilità ed equilibrio al Paese e questa volta lo fa in videoconferenza, nel corso del suo intervento al Forum Ambrosetti a cernobbio, sul Lago di Como. “Ora e nel prossimo futuro – ha detto il capo dello Stato – c’è bisogno della certezza degli interventi, altrimenti torneranno antiche diffidenze sul nostro Paese”.

“Vorrei dire – ha proseguito – ai rappresentanti di altri Paesi europei e di istituzioni europee che la consapevolezza dell’assoluta necessità di una svolta, per il superamento dei ritardi e per scelte coraggiose e comportamenti rigorosi, oggi si mostra come non mai in precedenza”.

Napolitano ha poi affrontato il tema della moneta unica europea. “L’Italia – ha dichiarato il presidente – non ha tratto le conseguenze sperate dall’entrata nell’Euro. Negli ultimi 10 anni la crescita ha ristagnato, c’è stato un andamento non positivo per la produttività”. “Più in generale l’Italia, dopo aver dato un forte contributo all’ideazione della moneta pubblica – ha spiegato Napolitano – del Trattato di Maastricht e alle decisioni politiche che hanno portato alla nascita dell’euro non ha tratto le conseguenze necessarie di adeguamento del suo sistema economico e anche istituzionale a questa nuova realtà”.Per il capo dello Stato, però, “bisogna salvaguardare l’euro per consentire una crescita sostenibile dell’Europa”.

Il presidente ha poi affrontato l’argomento della crisi economica e ha definito la crescita dell’Italia “rallentata, fino a ristagnare”. “La crescita – ha spiegato – è stata inferiore al pur non elevato tasso medio europeo e ha rispecchiato un andamento non positivo della produttività”. “Nel celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia – ha detto Napolitano – non abbiamo nascosto il peso di problemi non risolti nel nostro sviluppo, le contraddizioni non superate, le contraddizioni persistenti nel tessuto economico e sociale del nostro paese. Non c’è stato nulla di trionfalistico e consolatorio nelle celebrazioni”. E proprio a proposito di crisi, il capo dello Stato ha ringraziato, in francese, il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, presente a Cernobbio, “per quanto fatto nelle ultime settimane. E il riferimento credo sia chiaro”, riferendosi appunto all’acquisto di Bpt deciso da Francoforte.

Napolitano ha toccato poi il tema del debito pubblico: “L’indebitamento è un tema di forte tensione per tutte le forze politiche che si sono avvicendate nel governo del paese e per tutte le forze economiche e sociali”.

“Si è ritardato ed esitato ad affrontare più risolutamente con coerenza e continuità un vincolo come quello del pesante indebitamento pubblico accumulato in precedenza, che doveva essere allentato e sciolto – ha proseguito Napolitano – sentiamo ora a dieci di distanza dall’addozione dell’euro tutto il peso di questo pesante vincolo nonchè tutto il peso del ritardo nell’avviare a soluzione altre situazioni essenziali e nell’avviare le riforme necessarie per un rilancio della produttività e della crescita”.

Il capo dello Stato è tornato poi sull’ipotesi di un governo tecnico, avanzata da più parti, per il ultimo ieri il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, bocciandola senza mezzi termini: “Fin quando – ha detto Napolitano – c’è un governo che ha la fiducia del parlamento, comunque esso agisca, non posso certamante sovrapporvi, non dico il fatto ma nemmeno l’idea di un governo diverso

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata