Cernobbio (Como), 3 set. (LaPresse) – “Abbiamo già scongelato 500 milioni e il prossimo passo è lo scongelamento di tutti i fondi libici” in Italia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattrini secondo cui il nostro Paese ha chiesto “lo scongelamentro di altri 2,5 miliardi” in “una o due settimane” di tempo. “Ora – ha concluso Frattini intervenendo al workshop Ambrosetti di Cernobbio – aspettiamo il via libera delle Nazioni Unite”. In Italia, ha precisato Frattini, sono stati congelati circa 7 miliardi di fondi libici e il nostro Paese ha chiesto di poter sbloccare 2,5 miliardi di asset di cui parte in equity. L’Italia e altri paesi, in attesa che vengano rimosse tutte le sanzioni stabilite dalle Nazioni Unite contro Tripoli, hanno chiesto di poter sbloccare i fondi per aiutare il Consiglio nazionale transitorio nelle prime fasi della ricostruzione. “Oramai il 90-95% della Libia è liberato – ha spiegato Frattini – solo nell’area di Sirte alcuni villaggi sono ancora in mano a fedeli di Ghedafi. Tripoli è completamente libera”.
In merito alla situazione con la Bce il ministro degli Esteri ha spiegato: “”Insisteremo sulla Bce perché continui la sua saggia politica di acquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli, per supportare gli sforzi che questi Paesi stanno compiendo. Escludo decisioni della Bce su questo tema – aggiunge Frattini – molto dipende dall’approccio coerente delle istituzioni italiane e da quanto tempo impiegheranno per adottare misure di contenimento del debito. Con la manovra metteremo un freno a questa situazione”. “Le preoccupazioni di Trichet troveranno risposta nella manovra, dove i saldi saranno invariati e il pareggio di bilancio nel 2013 è garantito”, dice Frattini in merito ai dubbi del presidente della Bce sull’efficacia della manovra. “In Parlamento non non si devono agitare le acque per evitare reazioni di mercati e Bce”, ha aggiunto Frattini. Il ministro poi, a chi gli chiedeva di un possibile collasso dell’euro, ha risposto: “C’è chi scommette su questa cosa, sono gli speculatori, ma noi di certo non stiamo dalla parte degli speculatori”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata