Manovra, salve feste laiche e no rinvio tredicesime statali

Roma, 3 set. (LaPresse) – Non saranno più accorpate alla domenica le festività laiche del 25 aprile, primo maggio e 2 giugno. E’ questa una delle novità apportate alla manovra bis da un emendamento approvato all’unanimità dalla commissione Bilancio del Senato. Niente salvataggio, invece, per le feste patronali, con eccezione di quella in onore di San Pietro e Paolo, tutelata dal Concordato. Tirano un sospiro di sollievo anche i mini enti con meno di 70 dipendenti e i piccoli istituti di ricerca e cultura: nessuna soppressione come previsto inizialmente per molte strutture celebri, tra le quali spiccano i nomi dell’Accademia della Crusca e quella dei Lincei.

La quinta commissione di palazzo Madama interviene anche modificando la norma relativa al mancato raggiungimento dei risparmi programmati per i ministeri: niente rinvio della tredicesima per gli statali, ma decurtazione del 30% ai premi dei dirigenti responsabili, cioè la retribuzione di risultato. L’esame della manovra proseguirà domani e probabilmente anche domenica per permettere la discussione in Aula a partire dal prossimo martedì. Nella seduta odierna, infatti, sono stati approvati solo 11 emendamenti all’articolo 1 del testo, con il Governo che è stato battuto su una proposta di modifica presentata da Forza Sud che impone alle pubbliche amministrazioni la certificazione dei debiti nei confronti delle imprese.

L’esecutivo e il relatore di maggioranza, Antonio Azzollini (Pdl), avevano infatti espresso parere contrario, ma la commissione ha dato il via libera con il voto favorevole delle opposizioni e della stessa Forza Sud.