Roma, 31 ago. (LaPresse) – “Non si può vivere di sole manovre” perchè volte “per affrontare ciò che è urgente, si rischia di non trovare tempo e determinazione per ciò che è importante”. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un intervento pubblicato stamane dal quotidiano Il Foglio, spiegando che ora occorre lavorare sulla crescita, altrimenti l’Italia sarà di nuovo oggetto degli attacchi speculativi dei mercati internazionali.

“In poco più di un anno – ricorda Brunetta – dal luglio 2010, abbiamo varato tre decreti di aggiustamento dei conti pubblici che, sul periodo 2011-2014, determineranno un effetto correttivo cumulato sui saldi di bilancio superiore ai 180 miliardi di euro. Erano necessari e urgenti”. “Le cose urgenti – spiega il ministro – sono le manovre correttive, le cose importanti sono le riforme”. Sono state necessarie manovre urgenti “anche perché si sono trascurate le cose importanti, cioè le riforme, quelle che al tempo stesso servono a ridurre e qualificare strutturalmente la spesa pubblica e a sostenere la crescita”.

Ma questa rincorsa “di manovra in manovra, in cui si è dato il fondo ad ogni sorta di finanza più o meno creativa”, sottolinea, non è stata sufficiente. Oggi, continua Brunetta, “nulla è più urgente dell’importanza di dare una risposta strutturale alla domanda di riduzione della spesa pubblica e di liberare risorse per la ricerca, per l’istruzione, per le infrastrutture, con al primo posto quelle informatiche. Nulla è più importante della riforma fiscale che non è diretta ad aumentare o diminuire il gettito, scelta che dipenderà dalle altre variabili che condizionano il bilancio, ma a spostare il peso del prelievo dai redditi e dalla produzione, ai consumi, cioè a sostenere la competitività e quindi la crescita”.

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