Roma, 31 ago. (LaPresse) – Inizia stamane in commissione Bilancio al Senato la votazione degli emendamenti alla manovra bis. Sul provvedimento è esploso il caos, dopo che sono state avanzate 1.300 proposte di modifica dai vari gruppi di palazzo Madama. Dal Tesoro si difendono dalle accuse del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, secondo il quale “i conti non tornano”, dicendo che “i saldi sono invariati e non manca la copertura”. Intanto il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, incontra il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, con i suoi tecnici e quelli del ministero dell’Economia, “per approfondire la materia previdenziale, in particolare non solo per l’impatto finanziario ma soprattutto per l’impatto sociale”.
In Parlamento la maggioranza ha già fatto alcuni passi indietro sulla bozza emersa dal vertice di Arcore tra il premier Silvio Berlusconi, il leader della Lega Umberto Bossi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Prima di tutto, oltre che per i parlamentari, il contributo di solidarietà resta in vigore nella manovra bis anche per i dipendenti della pubblica amministrazione, ha fatto sapere il relatore di maggioranza del testo sulla manovra, Antonio Azzolini, del Pdl.
Non solo, ma anche a proposito dell’altra contestatissima novità, quella dell’azzeramento del conteggio degli anni di laurea e di servizio militare riscattati (versando i relativi migliaia di euro di contributi in contanti) ai fini della pensione, Azzolini ha annunciato un passo indietro: il Pdl ha proposto un emendamento che sostanzialmente cancella l’azzeramento.
La Lega, per parte sua, sulla scia del botta e risposta tra Calderoli e i calciatori, ha avanzato la proposta di applicare il contributo di solidarietà “agli sportivi professionisti”. Un emendamento nel quale si specifica che gli oneri “non sono traslabili nè direttamente nè indirettamente sul datore di lavoro”.
Ma il Carroccio ha avanzato anche un’altra proposta. Questa volta nel mirino sono gli immigrati: una fidejussione bancaria o assicurativa pari ad almeno tremila euro per i cittadini extracomunitari che vogliono aprire una partita Iva in Italia da depositare presso l’Agenzia delle entrate “al fine di garantire gli eventuali versamenti di imposte e contributi dovuti nell’esercizio dell’attività”. Sostanzialmente il partito del Senatur vorrebbe far pagare le tasse in anticipo agli immigrati per evitare il rischio che non paghino.
Ma la Lega ne ha per tutti, pensa anche alla guardia di finanza. I premi di produttività e tutte le altre voci variabili di retribuzione dei militari della gdf e del personale dell’Agenzia delle entrate, si legge in un’altra proposta del Carroccio, vanno “parametrati non alle somme contestate attraverso gli atti di riscossione, ma alle somme effettivamente recuperate dall’erario dopo la conclusione del contenzioso tributario”. Insomma le fiamme gialle dovrebbero essere premiate non in base all’evasione scoperta ma ai soldi effettivamente recuperati.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata