Milano, 30 ago. (LaPresse) – “Se, al termine delle indagini che tuttora sono in corso, tutto non verrà chiarito, non sarò certo io a nascondermi dietro la prescrizione”. Lo ha scritto Filippo Penati in una lettera alla presidente della direzione provinciale del Pd di Milano Ezio Casati e al segretario metropolitano del partito Roberto Cornelli.
“Non ho avuto in passato, e non ho oggi, conti all’estero o tesori nascosti”, ha spiegato Penati nella lettera. “Non ho preso denaro da imprenditori e non sono mai stato tramite dei finanziamenti illegali ai partiti a cui sono stato iscritto”, aggiunge il politico che si è autosospeso da tutte le cariche all’interno del Pd e si dichiarato completamente estraneo alla vicenda. “Con la politica non mi sono arricchito” ha precisato ripercorrendo gli anni come sindaco di Sesto.
Adesso “ho un unico obiettivo – ha aggiunto – ristabilire la verità dei fatti, la mia onorabilità e ridare serenità alla mia famiglia. E ristabilire la mia onorabilità significa per me uscire da questa vicenda senza ombre e senza macchie”. Per questa ragione “se al termine delle indagini, che sono tuttora in corso, tutto non verrà chiarito, non sarò certo io a nascondermi dietro la prescrizione”. “E indagini sono ancora in corso ed “è del tutto evidente – scrive ancora Penati – che è necessario attendere l’esito e la conclusione delle indagini per assumere le decisioni conseguenti”.
L’ex presidente della Provincia di Milano ha ricordato anche che nel 1999 è stato indagato per abuso in atti d’ufficio in una inchiesta relativa alle bonifiche di parte delle aree ex Falck, caso in cui è stato assolto senza fare ricorso ad “espedienti processuali né benefici di leggi ad personam per trascinare il processo fino alla prescrizione”. “A tutti voglio ribadire – ha concluso Penati – che non accetterò, in alcun modo, un esito che lasci dubbi e zone oscure e a tutti voglio garantire che farò quanto necessario perche ciò avvenga”.