Milano, 29 ago. (LaPresse) – Oltre mille sindaci sono scesi in piazza oggi a Milano per protestare contro i tagli previsti dalla manovra agli enti locali. I primi cittadini si sono ritrovati all’auditorium del Pirellone, da dove hanno marciato fino a piazza della Scala, dove era allestito un palco. Il corteo, organizzato dall’Anci è stato bipartisan: in strada hanno camminato fianco a fianco il sindaco di Torino, Piero Fassino (Pd), quello di Milano, Giuliano Pisapia (Sel), ma anche quello di Varese (Lega), Flavio Tosi, e quello di Roma, Gianni Almenanno (Pdl). Tutti contro la manovra. Finito il corteo una delegazione è andata in prefettura, dove è in corso un incontro con il ministro dell’Interno, Gianni Alemanno.
“Sono qui – ha spiegato Alemanno – perchè la battaglia contro i tagli in manovra è di tutti i comuni piccoli e grandi, del nord, del centro e del sud, nessuno può chiamarsi fuori. E’ una battaglia che è totalmente trasversale a destra come a sinistra. Bisogna far sentire la nostra voce e far capire che non è un problema politico, non in senso polemico, ma è un problema veramente istituzionale nell’interesse dei cittadini”.
Soddisfatto Pisapia: “Manifestare – ha detto – è stata una scelta dettata dal numero dei presenti, che è andato al di là di ogni previsione. Una scelta che ha anche un valore simbolico perché significa che i sindaci non si chiudono nelle aule del Pirellone o di Palazzo Marino ma vogliono parlare con i cittadini e, soprattutto, vogliono far partecipare i cittadini alle loro proteste, che si basano su dati di fatto oggettivi, che devono infondere al governo la necessità di una modifica della manovra”.
“Bisogna tagliare i costi dello Stato centrale, cosa che finora non è mai stata fatta”, ha detto Tosi in testa al corteo. “Noi – ha aggiunto – non ce la facciano più. Ora bisogna andare a prendere le risorse dove ci sono”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fassino: “Come devono essere recuperate le risorse – ha detto – è una questione che deve decidere il governo ma i tagli ai comuni sono insostenibili e non poteva che esserci una protesta di tutti i sindaci. Adesso c’è stata la marcia indietro del governo, ne prendiamo atto, vediamo cosa proporrà”.
“Quella che si è messa in movimento è una riflessione seria, ma attendiamo una risposta netta e chiara alle nostre richieste”, ha commentato Mauro Guerra, vicesindaco di Tremezzo e coordinatore Anci dei piccoli comuni. “Difendiamo – ha spiegato – l’autonomia dei comuni dalle politiche centralistiche che ne hanno mortificato l’autonomia con norme ottuse e ignoranti che ottengono risultati opposti al risparmio. Il patto di stabilità va rivisto”.
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