Roma, 3 ago. (LaPresse) – “Tra due anni consegneremo un Paese più forte e sicuro di sè”. Ne è certo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha riferito alla Camera sulla situazione economica e finanziaria italiana e sui provvedimenti che il governo intende adottare per affrontarli. Ora il premieri sta ripetendo lo stesso intervento al Senato.

Ciò che non bisogna fare è, per il premier, “inseguire i nervosismi del mercato”, anche perché, ha detto Berlusconi, il paese è solido e le banche italiane hanno superato gli stress test europei. Una situazione, quindi, che non deve allarmare, anche alla luce della manovra da 80 miliardi recentemente varata dal governo e che, per il presidente del Consiglio, è stata giudicata adeguata e sufficiente anche dall’Europa.

“State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in Borsa e quindi è consapevole tutti i giorni di cosa avviene sui mercati”, ha anche affermato il premier, sottolineato di essere “nella trincea finanziaria” tutti i giorni e che “nessuno nega la crisi, tutti dobbiamo lavorare per superarla”. Ora l’esecutivo si prepara ai prossimi passi. Il primo nodo da sciogliere è quello della riduzione del deficit. “Ce lo chiedono – ha detto il premier – e noi lo faremo”. Un impegno che dovrà andare di pari passo con un piano nazionale per la crescita economica da discutere con le parti sociali, con la razionalizzazione dei costi della politica, con il miglioramento delle relazioni industriali e con la riforma dello statuto dei lavoratori.

Il neosegretario del Popolo della libertà, Angelino Alfano, ha definito quelle di Berlusconi parole “oneste, serie e affidabili”, mentre per il leader del partito democratico, Pierluigi Bersani il presidente del Consiglio “o ha sbagliato discorso o Parlamento” perché la situazione “non può essere descritta come cieli azzurri con qualche nuvola”.

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