Senato approva l’allunga-processi, testo va alla Camera

Roma, 29 lug. (LaPresse) – Via libera al Senato alla fiducia sul ‘processo lungo’ con 160 sì e 139 no. Il provvedimento torna ora in terza lettura alla Camera, dove prima di andare in aula passerà in commissione Giustizia. Il disegno di legge (ddl) presentato dalla deputata leghista Carolina Lussana, volto alla modifica degli articoli 438, 442 e 516 e all’introduzione dell’articolo 442-bis del codice di procedura penale ha lo scopo di evitare il ricorso al giudizio abbreviato da parte degli imputati per i quali è prevista la pena dell’ergastolo e di una eventuale diminuzione della pena come indicato nel comma 1 dell’articolo 442.

L’inapplicabilità del giudizio abbreviato, base del provvedimento licenziato dalla Camera, è rimasta anche se nel suo passaggio in commissione Giustizia a palazzo Madama, il ddl ha subito una modifica sostanziale con l’introduzione di un emendamento, presentato dal senatore Pdl Franco Mugnai che ha fatto insorgere le opposizioni.
L’emendamento Mugnai prevede, sostanzialmente, la possibilità per la difesa di presentare delle liste illimitate di testimoni e di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di altri procedimenti. Il disegno di legge, anche chiamato ‘processo lungo’, alle opposizioni, che lo hanno ribattezzato ‘allunga processi’ sembra un salvacondotto per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dai processi Ruby e Mills nei quali è coinvolto.

Ieri Luca Palamara, presidente dell’Anm, ha affermato che “servono rimedi seri per far funzionare meglio il processo” e il processo lungo non lo è bensì “è un tentativo per rendere più farraginosa la macchina della giustizia”. Anche la presidente della commissione Giustizia della Camera e deputata di Fli, Giulia Bongiorno si è dichiarata contraria a questo provvedimento e ha affermato che è una norma “inaccettabile”, “da legislazione schizofrenica”. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, ha più volte ribadito che il percorso che ha portato alla fiducia sul disegno di legge sul ‘processo lungo’ è stato “corretto e trasparente, senza alcun sotterfugio” e “e che si vuole “approvare questa legge perché i principi cui si ispira sono giusti”.

La Lega, che in aula ha votato compatta la fiducia al provvedimento, non ha mancato però di sottolineare per bocca del suo leader, Umberto Bossi che “meno fiducie si mettono, meglio è”. Berlusconi, impegnato a Milano per un intervento chirurgico alla mano, era assente in aula. La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro ha detto che “abbiamo un premier che non parla al suo popolo” e che “questo Paese non ha un governo mentre l’Italia attraversa la crisi più grave dal dopoguerra” mentre “il presidente del Consiglio ha ancora una volta dettato l’agenda, e ha deciso che prima bisogna risolvere i suoi problemi, gettando nel caos la giustizia italiana già in difficoltà e poi, semmai, se si fa ancora in tempo, quelli degli italiani”.

Critica la posizione del vicepresidente del Csm, Michele Vietti: “Siamo tutti impegnati ad accelerare i processi, anche per tenere il passo con l’Europa, questo provvedimento va nella direzione opposta”, ha detto a margine della cerimonia del cambio della guardia dei più alti vertici della legione dei carabinieri a Torino.