Roma, 26 lug. (LaPresse) – L’aula della Camera blocca il disegno di legge sul contrasto dell’omofobia, che puntava a introdurre l’aggravante delle motivazioni discriminatorie per i reati di violenza. L’aula ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl e sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti. Il provvedimento è in questo modo definitivamente affossato.
Sulla questione sono subito scattate le polemiche. Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è schierato a favore del provvedimento bocciato: “Se avessi potuto votare come un semplice deputato, avrei convintamente votato contro le pregiudiziali di costituzionalità”.
Diversa la posizione di Mara Carfagna, minsitro per le Pari opportunità, : “Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo”. “Ho sempre pensato – prosegue Carfagna – che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti”. Carfagna però non chiude la porta in faccia ai promotori della poroposta di Legge: “Mi auguro – spiega – che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del parlamento”.
Sempre in merito all’approvazione vanno collegati contestazioni, fischi e urla davanti a Palazzo Chigi all’arrivo di Silvio Berlusconi. Molti dei contestatori sventolavano infatti le bandiere dell’associazione Mario Mieli che difende i diritti dei gay, ma le forze dell’ordine li hanno tenuti lontano da piazza Montecitorio. All’arrivo del premier sono iniziate le urla a suon di “buffoni” e “andatevene a casa”.
“E’ una vergogna, una delle pagine più brutte e spero che non passi inosservata” è il commento di Pierluigi Bersani, leader del Pd. “Quando si è trattato del reato di immigrazione clandestina, non si sono fatte sofisticazioni sulla fattispecie di reato invece per una norma contro ogni discriminazione si è sollevato un argomento inaccettabile – aggiunge Bersani – speravo che dopo tante dichiarazioni da parte del centrodestra ci fosse un po’ di coscienza in più”.
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