Milano, 26 lug. (LaPresse) – “La magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere. Abbiamo fiducia nella magistratura. Confidiamo che Penati possa vedere presto riconosciuta l’innocenza che rivendica con tanta forza”. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un intervento sul Corriere della Sera, in cui parla di come il partito intende porsi rispetto al caso giudiziario in cui è coinvolto Filippo Penati, che finito nell’occhio del ciclone per una storia di tangenti legate all’ex area Falck di Sesto San Giovanni, si è autosospeso dai suoi incarichi nel Pd.
Il leader del Pd chiede, inoltre, “una legge sui partiti che garantisca bilanci certificati, meccanismi di partecipazione e codici etici, pena l’inammissibilità a provvidenza pubbliche o alla presentazione di liste elettorali”. “Il Pd – afferma Bersani – è totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine a Monza e altrove. Ci tuteliamo e ci tuteleremo in ogni sede legale, contro chiunque affermi o insinui il contrario”.
“Bisogna approvare – prosegue Bersani – una legge anti corruzione da troppo tempo insabbiata dal governo in Parlamento”, al fine di “togliere l’acqua in cui la corruzione può nuotare”. E ancora Bersani spiega: “non neghiamo il turbamento che ci viene dalle indagini in corso. Sappiamo, anche per il futuro, di non poter essere immuni da sospetti più o meno fondati e da rischi”. Per il segretario del Pd “la sfida quotidiana della buona amministarzione sta nell’applicare canoni severi anzitutto verso se stessi e i propri amici”.