Roma, 24 lug. (LaPresse) – Botta e risposta a distanza tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Fini in una intervista a La Repubblica sostiene che il Pdl dovrebbe avere “il coraggio di spiegare a Berlusconi che deve fare un passo indietro” e propone un governo guidato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. Solo “eccesso di tatticismo” che dimostra semplicemente dimostra la “difficoltà politica” in cui si trova il movimento di Fini, è la risposta di Cicchitto.

“Galleggiare – afferma il presidente della Camera – equivale ad allungare l’agonia a spese dell’Italia. Per gli italiani il conto sarà salatissimo. Siamo di fronte al baratro. Gli uomini più avveduti della maggioranza abbiano un sussulto. In tanti nel Pdl sono coscienti del fatto che se continua così sono finiti e che il presidente del consiglio non è più in grado di governare. Abbiano il coraggio di spiegare a Berlusconi che deve fare un passo indietro. So bene che molti lo immaginano. E’ auspicabile che accada. Serve che qualcuno prenda l’iniziativa”. Fini pensa a un nuovo esecutivo e spera anche nell’appoggio del Pd: “Serve – afferma – un governo con un programma definito: il rilancio dell’economia e una riforma elettorale”.

Per Fini “la maggioranza che è uscita dalle elezioni ha il diritto di esprimere il presidente del consiglio. Facciano un nome”. “Il Terzo Polo – spiega il leader di Fli – farà la sua parte”. “E – aggiunge – spero che anche il Pd non si sottragga alle responsabilità. Ma a condizione che si abbandoni il libro dei sogni”. Sulla possibilità di un passo indietro del Cavaliere, Fini dice: “Non credo a una mossa compiuta per sua spontanea volontà. Nel Pdl c’è una cappa che blocca tutti. Nessuno vuole dispiacere il capo. Devono avere il coraggio di rompere questa cappa. Chi ha senso di responsabilità assuma un’iniziativa”.

“L’eccesso di tatticismo è solo segno della difficoltà politica in cui si trovano le varie forze che compongono il Terzo Polo”, risponde Cicchitto in una nota. “Cosi – aggiunge – il 20 luglio il voto dell’Udc per l’arresto di Papa ha segnato l’abbandono del garantismo tradizionale ed essenziale per quel partito unicamente per mettere in atto una operazione tattica contro Berlusconi”.

“Adesso – conclude Cicchitto – il presidente Fini che, dopo tante polemiche sue e di Casini contro la Lega e la pretesa subalternità del Pdl al Carroccio, promette i voti del Fli e del Terzo polo, mette invece in evidenza uno spregiudicato tatticismo che copre la difficoltà politica di fondo del terzo Polo, oltre a quella specifica del Fli, derivante dal fatto che – anche se purtroppo in forme estremizzate – il bipolarismo rimane in piedi e quindi le terze forze al momento della verità dovranno fare delle scelte che adesso cercano di evitare con queste spregiudicate manovre tattiche”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata