Roma, 21 lug. (LaPresse) – Alfonso Papa ha passato la sua prima notte nel carcere di Poggioreale a Napoli. Il deputato del Pdl, per cui ieri la Camera dei deputati ha votato, tra le polemiche, l’autorizzazione all’arresto richiesta dalla procura partenopea, è arrivato nella notte nella prigione campana accompagnato da una macchina della guardia di finanza. L’ex magistrato immediatamente dopo il voto di Montecitorio è riuscito ad allontanarsi, schivando le telecamere e i giornalisti, dal palazzo con il suo legale a bordo di una Mercedes. Immediata la decisione di Papa di consegnarsi volontariamente alla giustizia. Nelle ore successive il deputato avrebbe solo atteso di ricevere dalla guardia di finanza chiarimenti sulle procedure per raggiungere Poggioreale, luogo di reclusione come stabilito dall’ordinanza di custodia cautelare della procura partenopea.

In ambiente parlamentare si vocifera però che l’ex magistrato, accusato di concussione, favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta P4, abbia atteso le indicazioni di Silvio Berlusconi, che dopo il voto alla Camera ha riunito i vertici del Pdl a Palazzo Grazioli, compreso l’avvocato Niccolò Ghedini. Costante e ininterrotto il tam tam dei mezzi di informazione su dove, come e quando il deputato avrebbe abbandonato il suo status di uomo libero. In tarda serata la conferma dagli avvocati: “Papa si sta dirigendo a Poggioreale accompagnato da una macchina della guardia di finanza”. Alfonso Papa pur essendosi autosospeso dal Pdl rimane un deputato e in carcere manterrà tutti i benefici appartenenti alla carica di parlamentare: diritto a percepire l’indennità parlamentare e a presentare proposte di legge, interrogazioni, interpellanze e mozioni.

Unico neo l’impossibilità di recarsi a votare. Solo una sentenza di interdizione dai pubblici uffici e il conseguente provvedimento della giunta per le elezioni della Camera renderebbe ufficiale la decadenza dello status di parlamentare. Un iter lungo che inizierà solo con l’avvio del processo penale nei confronti di Papa.

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