Milano, 18 lug. (LaPresse) – I giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano stanno dando lettura dell’ordinanza con cui hanno deciso sulle 16 eccezioni poste dalla difesa di Silvio Berlusconi. La corte presieduta da Giulia Turri, in particolare, ha respinto la possibilità che il caso passi al Tribunale dei Ministri, come avevano chiesto gli avvocato Piero Longo e Niccolò Ghedini, perché non è possibile ravvisare la “natura ministeriale” del reato di concussione ipotizzato per il premier, imputato anche per prostituzione minorile. In particolare, spiegano i giudici, non sarebbe possibile ravvisare una “connessione tra le funzioni esercitate e il fatto di reato” e il premier avrebbe esercitato un “abuso della sua qualità di presidente del Consiglio” nel chiedere di consegnare Ruby a Nicole Minetti, invece che alla comunità per minori a cuore stata affidata dal Pm Annamaria Fiorillo.
Inoltre i giudici della quarta sezione penale ritengono che il processo non possa essere spostato a Monza. Il reato più grave, quello di concussione, che è stato commesso per coprire quello di prostituzione minorile, si sarebbe perfezionato a Milano perché le telefonate del premier al funzionario della Questura, Pietro Ostuni, avrebbero indotto il funzionario Giorgia Iafrate a consegnare Ruby, che si trovava negli uffici di via Fatebenefratelli, a Nicole Minetti. Competente territorialmente è quindi il Tribunale di Milano.