Roma, 15 lug. (LaPresse) – “Con i morti non si scherza e quando insopportabili falsità colpiscono i nostri caduti, mi incazzo”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è furioso e annuncia che sarà costretto “per la prima volta a prendere provvedimenti contro i finti giornalisti”. Sotto accusa due articoli, uno pubblicato ieri sera dall’edizione on line dell’Espresso e poi rilanciato stamane sul quotidiano Repubblica. Conversando i giornalisti a Montecitorio il responsabile di via XX Settembre smentisce entrambe le ricostruzioni che lo accusano di aver “frenato” l’atterraggio del C130, su cui era la salma del caporal maggiore della Folgore, Roberto Marchini, ucciso in Afghanistan il 12 luglio, perché lui stesso in ritardo. La Russa non si trattiene e si sfoga definendo questa accusa “un fatto gravissimo, una bugia che è facilmente riscontrabile”.

Prima di tutto il ministro spiega di aver controllato gli accrediti all’aeroporto di Ciampino e di aver verificato che nessun cronista delle due testate era presente. Inoltre, agenzie alla mano, La Russa ricostruisce: “Sono arrivato 15 minuti prima, cioè alle 9.45 e mi sono intrattenuto con i famigliari del militare per mezz’ora, visto che l’ereo è atterrato con circa 10 minuti di ritardo”. Anzi, insiste il ministro, “sarei arrivato anche prima, ma per questioni di cerimoniale, essendo io quel giorno l’unica autorità presente perché non c’erano nè Napolitano, nè Schifani e Fini, nè Berlusconi, mi hanno fatto rallentare perché dovevo arrivare per ultimo”. Ma come accade quando arriva la salma di un soldato morto in missione all’estero, insiste il ministro “io ho voluto comunque essere lì prima e mi sono intrattenuto con i parenti”.

Oggi La Russa davanti ai cronisti dice “basta alle leggende metropolitane, come quella dei coccodrilli nelle fogne di New York. Voglio capire da dove nascono queste leggende – si chiede il ministro -. Quello che è successo merita la peggiore censura morale, tanto più che quei finti giornalisti che riportano la notizia falsa non erano nemmeno presenti e per questo ci tengo a far fare loro una figura di merda”.

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