Approvata la manovra, 70 miliardi tra 2013 e 2014

Roma, 14 lug. (LaPresse) – Il Senato ha approvato con 161 voti a favore, 135 contrari e 3 astenuti la fiducia posta sulla manovra di bilancio del governo. Domani si vota alla camera. E’ una manovra da oltre 70 miliardi in due anni: 23 miliardi nel 2013 e 47 miliardi a regime nel 2014. E’ questa la nuova entità del decreto di correzione dei conti dopo le modifiche apportate dalla commissione Bilancio del Senato. Lo ha rivelato il senatore Pdl Gilberto Pichetto Fratin , relatore di maggioranza del provvedimento parlando con i giornalisti al Senato. Nel dettaglio, il relatore ha spiegato che il passaggio a palazzo Madama ha fatto lievitare il decreto di 6 miliardi nel 2013, che si vanno a sommare ai 17 miliardi iniziali raggiungendo quota 23 miliardi, e di 22 miliardi nel 2014, che aggiungendosi ai 25 miliardi iniziali raggiunge quota 47 miliardi. Complessivamente nel biennio 2013-2014 la manovra sale quindi a 70 miliardi di euro.

In senato intanto il dibattito prosegue, ma non dovrebbero esserci dubbi sull’approvazione di palazzo Madama dopo che il Governo ha posto la fiducia. Domani tocca alla Camera e alla firma di Napolitano. In aula è intervenuto anche il ministro dell?Economia Giulio Tremonti, che ha ribadito quanto già detto ieri all’assemblea dell’Abi. “La crisi finanziaria si è radicalizzata in Europa dal 2009 in poi a partire dalla Grecia ed esplodendo pochi giorni fa. Siamo dentro un paradosso: l’area dell’euro è quella più ricca e meno indebitata del mondo, ma la percezione dei mercati internazionali non riflette questa visione” ha spiegato Tremonti ribadendo che “Sentiremo tutti su tutto. Ma non si può dire che non è stato fatto nulla: non è davvero corretto. Quello che serve un duro lavoro per il bene comune del Paese e per il Paese”.

“Vorrei esprimere il mio apprezzamento per il lavoro svolto in tempi immediati dal Senato sulla manovra” ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, prima di dare il via alle dichiarazioni di voto sul maxi emendamento alla manovra. Dura l’opposizione. “Le opposizioni hanno dialogato e lavorato per giorni, con senso di responsabilità verso il Paese. Tutto tempo sprecato. Con la decisione di porre la fiducia sulla manovra oggi la maggioranza riconferma la sua mancanza di rispetto anche per le forme più elementari di dialogo democratico. Vadano a casa” ha detto Ignazio Marino. “La manovra del governo, che verrà licenziata oggi al Senato, salta totalmente l’esigenza dell’economia reale”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi.

Maggiornaza forse ricompattata, Lega compresa. “Tagliare le pensioni d’oro è come toccare un cielo con un dito” ha commentato il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. “Per effetto degli emendamenti approvati in commissione i saldi della manovra migliorano ulteriormente di oltre 2 miliardi nel 2011, di circa 5 miliardi nel 2012, di 6 nel 2013 e di 22 nel 2014”. E’ quanto ha affermato il relatore di maggioranza Gilberto Pichetto Fratin intervenendo nell’aula di palazzo Madama. Secondo Pichetto Fratin il testo esce “rafforzato” dall’esame in commissione. “La manovra di aggiustamento e il ddl di delega sulla riforma fiscale – sottolinea il relatore di maggioranza – rappresentano un passaggio cruciale per il futuro del nostro paese, per il futuro dell’Italia”. “In quanto a senso di responsabilità, il gruppo che mi onoro di presiedere e l’attuale maggioranza non hanno bisogno di subire lezioni. Rivendico al nostro gruppo di aver concentrato in sole 5 proposte emendative il nostro intervento e di avere prima di tutti posto la necessità di accelerare” l’approvazione della manovra ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, nel corso della sua dichiarazioni di voto al Senato sulla fiducia alla manovra.

IL PUNTO SUI NUMERI

La manovra sale a quota 22,6 miliardi nel 2014, che sommati ai 25,3 iniziali, porta il saldo totale della correzione del deficit tra tre anni a 47,9 miliardi. E’ questa l’ultima stima elaborata dalla Ragioneria generale dello Stato dopo il rafforzamento del provvedimento in Senato con le novità contenute nel maxiemendamento che ha avuto il via libero dall’assemblea di palazzo Madama. Le misure previste dagli emendamenti approvati permetteranno, infatti, di ottenere un saldo pari a 2,103 miliardi nel 2001, 5,425 nel 2012, 6,528 nel 2013 e 22,607 miliardi nel 2014. Sommando queste cifre ai 25,3 miliardi iniziali si ottiene appunto un peso pari a 47,9 mld. Queste, nello specifico, le novità introdotte dal provvedimento.

TICKET SANITARIO DAL 2012: A partire dal prossimo anno si pagherà un ticket pari a 10 euro per le visite diagnostiche e specialistiche e 25 euro sui codici bianchi del pronto soccorso come previsto nel 2007.

TAGLIO ALLE PENSIONI D’ORO: dal primo agosto 2011 al 31 dicembre 2014 ci sarà un taglio del 5% sulle pensioni superiori ai 90mila euro lordi annui e una decurtazione del 10% su quelle con un importo superiore ai 150mila euro annui. Viene anche anticipato al primo gennaio 2013 l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita: in particolare dal 2013 l’incremento sarà di 3 mesi, dal 2016 la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi, quello cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi. Inoltre dal 2012 slittano le pensioni con 40 anni di contributi: il prossimo anno lo slittamento sarà di un mese, nel 2013 di due, dal 2014 di tre.

TAGLIO DI 483 AGEVOLAZIONI FISCALI: Taglio del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 per le agevolazioni fiscali. Il taglio non ci sarà se sarà esercitata la delega fiscale entro il 30 settembre 2013. Subiranno una decurtazione anche asili nido, nuclei familiari con figli a carico, spese mediche, Iva, accise, crediti d’imposta, onlus, ristrutturazioni edilizie e terzo settore. Dai tagli la ragioneria generale dello Stato stima di recuperare a regime 20 miliardi.

NUOVI VALORI PER L’IMPOSTA DI BOLLO: L’imposta, con periodicità annuale, sarà di 34,20 euro per importi inferiori ai 50mila euro, 70 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro, 240 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro, 680 euro per importi pari o superiori a 500mila euro.

BENZINA: La manovra mette a regime gli aumenti provvisori delle accise sui carburanti.

AMMORTAMENTI: La quota di ammortamento finanziario deducibile non sarà superiore al 2% del valore dei beni in concessione. Per le imprese concessionarie di costruzione e gestione autostrade e trafori la percentuale è pari all’1 per cento. Il limite massimo dell’accantonamento passa così dal 5% all’1% del costo del bene e gli accantonamenti sono deducibili in quote costanti nell’esercizio stesso e nei cinque anni successivi.

NUOVI CRITERI PER COMUNI VIRTUOSI – PATTO DI STABILITA’: Cambiano i criteri che definiscono i Comuni virtuosi: arriva un coefficiente di correzione connesso alla dinamica nel miglioramento conseguito dalle singole amministrazioni rispetto alle precedenti. Tra i criteri per valutare la “virtuosità” scompaiono il rapporto tra spesa in conto capitale e spesa corrente. Sono previsti inoltre tagli dei trasferimenti alle Regioni.

LIBERALIZZAZIONI: Non ci sono le specifiche sulle liberalizzazioni annunciate ieri dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ma nell’emendamento approvato si legge che “ciò che non è regolato è libero” e che “per incrementare il tasso di crescita dell’economia nazionale, il Governo formulerà alle categorie interessate proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche”. Trascorso il termine di otto mesi dalla data di entrata in vigore della legge “ciò che non sarà espressamente regolamentato sarà libero”. Inoltre, entro il 31 dicembre 2013, il Ministero dell’Economia “approva uno o più programmi per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali”.