Biotestamento: la Camera approva, ora terza lettura al Senato

Roma, 12 lug. (LaPresse) – L’aula della Camera ha approvato, con scrutinio segreto, il disegno di legge sul testamento biologico. E’ stato approvato l’emendamento all’articolo 6 del ddl sul biotestamento presentato dal relatore di maggioranza Domenico Di Virgilio (Pdl) che definisce, limitandola, la ‘platea’ di malati a cui si applicano le dichiarazioni anticipate di trattamento. Dunque alimentazione e idratazione potranno essere sospesi, se non più efficaci, solo ai malati terminali. Via libera anche all’articolo 3, quello sui Dat, che definisce modalità e limiti delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Le Dat avranno un valore di cinque anni, al termine dei quali potranno essere rinnovate, e il registro delle stesse sarà gestito dal ministero della Salute. Il medico curante non sarà comunque vincolato dalle volontà espresse dal paziente.

Non sono mancate le polemiche in merito al disegno di legge. Il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, ha annunciato che se il ddl sarà approvato dal Senato seguirà una raccolta firme per un referendum che abroghi la legge che Marino ha definito “inaccettabile”. A detta di Marino questo decreto non rispetta la dignità individuale. Secondo Beppino Englaro, padre di Eluana, nessuno può avere il diritto di decidere sulla salute e la vita di una persona e per questo il decreto è da considerarsi incostituzionale. Anche Nichi Vendola, leader di Sel, dà un giudizio negativo sul disegno di legge: “L’obbligo di soffrire per legge non è umano, non è dignitoso. E’ una legge che sottrae agli italiani la libertà di decidere sulla propria vita. E’ una legge che chiede ai medici non di curare, ma di costringere alle cure. E’ una legge violenta – insiste il leader di Sel – che invade un terreno dove lo Stato deve rispettare, non imporre. Ancora una volta questo Parlamento dimostra come la settimana scorsa sulle province di essere lontano dalla realtà e dalla vita degli italiani. Una distanza ed un arroccamento che mettono tristezza”.

Antonio Palagiano, responsabile sanità dell’Italia dei Valori e relatore di minoranza del provvedimento, ha definito il disegno di legge un “provvedimento che impone per legge di morire senza dignità. Un testo crudele, liberticida e palesemente incostituzionale, in cui viene sancito un principio grottesco secondo il quale una persona gode dei suoi diritti, attraverso il consenso informato, solo fino a quando è cosciente, mentre gli stessi diritti gli vengono negati quando non è più cosciente, in caso di pericolo di vita immediato, cioè proprio quando le Dat dovrebbero trovare maggiore applicazione”. Il decreto legge ora dovrà tornare in Senato per la terza lettura, che avverrà molto probabilmente in autunno.