Roma, 11 lug. (LaPresse) – Il futuro dell’Ice, destinato a scomparire nella scure tremontiana, si complica. Difatti dopo che in cdm si era registrata una convergenza, relativamente al futuro dell’Istituto per il Commercio con l’Estero, che prevede il passaggio alla rete delle ambasciate degli uffici all’estero dell’Ice ora in molti si dicono in disaccordo. E’ lo stesso ministro degli Esteri, Franco Frattini a denunciarlo in una nota: “Mi trovo ora a dover constatare – spiega il ministro – che la soddisfazione nei confronti della formulazione adottata in Consiglio dei Ministri non è corale, e che vengono avanzate svariate ipotesi alternative, che vanno dal sostanziale mantenimento dello status quo, alla possibilità di porre l’insieme delle risorse ed attività dell’Ice interamente sotto la responsabilità della Farnesina, ipotesi, quest’ultima, ventilata in particolare dal mondo imprenditoriale”.
“Si prospetterebbe, quindi, da un lato un blocco alla riforma, e, dall’altro, un modello assai diverso e più avanzato. Se questa dovesse davvero essere l’alternativa, rispetto ad un accordo cui mi sono impegnato, allora – conclude il capo della diplomazia italiana – la Farnesina, sia nella sua struttura centrale che attraverso la sua rete diplomatica, sarebbe pronta ad assumersi nella sua interezza la responsabilità di guidare le strutture preposte all’internazionalizzazione delle imprese e garantirne la necessaria coerenza d’azione, venendo così incontro alle aspettative del nostro sistema imprenditoriale, ed al fine di favorirne la competitività sui mercati mondiali, nell’interesse della più efficace proiezione internazionale del Paese”.