Milano, 11 lug. (LaPresse) – Dal settembre del 2009 al 14 febbraio del 2010, quando Ruby partecipò per la prima volta ad una festa a Villa San Martino, “non c’è tra la ragazza e il direttore del Tg4 nessun contatto, nessuna telefonata”. Lo ha detto l’avvocato Nadia Alecci, uno legali di Emilio Fede che oggi hanno discusso la posizione del loro assistito davanti al gup Maria Grazia Domanico, nell’ambito dell’udienza preliminare che vede il direttore del Tg4 indagato insieme a Lele Mora e a Nicole Minetti. “Nel fascicolo – sottolinea in particlolare Nadia Alecci – non c’è alcuna prova che Fede abbia indotto qualcuno alla prostituzione. Anche nel pomeriggio del 14 febbraio 2010, dall’esame delle celle, emerge che ad un certo punto Fede e Ruby divergono: Ruby si dirige verso Arcore, Fede a Milano”. I legali del direttore del Tg4 hanno chiesto per il loro assistito l’assoluzione o in subordine che la competenza venga trasferita a Messina.
La competenza territoriale sul procedimento, in ogni caso, ha sottolineato l’altro legale di Fede, Gaetano Pecorella, sarebbe di Messina, perchè secondo la procura il reato di induzione alla prostituzione comincerebbe nel momento in cui Emilio Fede ha incontrato per la prima volta la ragazza, ad un concorso di bellezza a Taormina. Quanto alla costituzione di parte civile di Ambra Battilana e Chiara Danese, le due ragazze che si erano definite “scioccate” dopo aver partecipato ad una festa ad Arcore, “le due ragazze hanno smentito sè stesse – ha detto Pecorella in una pausa dell’udienza – e ci sono tutta una serie di dati che indicano che la serata sia andata in modo diverso”. In particolare Ambra avrebbe mandato a Fede alcuni sms di ringraziamento per l’invito ad Arcore “e che mandano baci”.