Scintille Berlusconi-Tremonti. Poi premier assicura: Conti in regola

Roma, 8 lug. (LaPresse) – Scintille tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. In una intervista a Repubblica in edicola stamane il capo del Governo definisce il numero uno del Tesoro uno che “pensa di essere un genio e crede che tutti gli altri siano dei cretini. Lo sopporto – spiega – perché lo conosco da tempo e va accettato così”. Parole che hanno irritato il titolare del dicastero dell’Economia. Tanto che Berlusconi prima ha diffuso una nota prendendo le distanze dall’intervista, e poi lo ha convocato a palazzo Chigi, per assicurargli il suo impegno a garantire i conti pubblici e il rispetto degli impegni europei. Poi, per ultima, dopo una giornata nera di borsa, il Tesoro ha lasciato scivolare fuori, senza un comunicato ufficiale, la notizia che in realtà che ci sono i soldi per ridurre le tasse e allo stesso tempo mantenere in regola i conti.

Tremonti “è l’unico – ha detto Berlusconi a Repubblica – che non fa gioco di squadra”. “Quel ‘cretino’ è emblematico”, ha aggiunto, riferendosi all’epiteto pronunciato da Tremonti all’indirizzo del ministro della Pubblica amministrazione. “Brunetta, giustamente – ha proseguito Berlusconi – parlava ai nostri elettori. Lui invece parla solo ai mercati”.

Tremonti, ha rincarato la dose il premier, “è preoccupato dei mercati, lo capisco. Ma io gli ricordo sempre che in politica il fatturato è composto dal consenso e dai voti. A lui il consenso non interessa, a noi sì. Quindi, fermi restando i saldi, noi la manovra la cambieremo in Parlamento”. “Sulle tasse – ha aggiunto – andiamo comunque avanti. È chiaro che la situazione è difficile. Abbiamo cercato soprattutto di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Negli altri Paesi lo hanno fatto. Hanno tagliato i dipendenti pubblici e i loro stipendi. Detto questo, la modificheremo: correggeremo il superbollo sulle autovetture e qualcosa sulle tasse la faremo”.

In mattinata lo stesso Berlusconi ha diffuso poi una nota sull’intervista, esprimendo fastidio per la sua pubblicazione, ma senza smentirla. Apparentemente più un gesto di cortesia verso Tremonti che un passo indietro: “Dispiace – scrive il premier – che in resoconti, interviste e retroscena pubblicati sui giornali di questa mattina siano state raccolte espressioni già diffuse ieri dalle agenzie di stampa e prontamente smentite, senza che si sia tenuto conto né delle mie smentite né delle mie precisazioni, come dovrebbe essere buona regola di un giornalismo corretto”. “Lo stesso vale – precisa – per Repubblica, dove un’amichevole conversazione è stata trasformata in una formale intervista con tanto di domande e risposte”.

Per ricucire comunque il premier ha “invitato oggi a Palazzo Chigi – ha annunciato lui stesso – il Ministro Tremonti per una colazione di lavoro”. Al centro dell’incontro, spiega, “l’agenda degli impegni che insieme affronteremo nei prossimi giorni”. La riunione è durata 45 minuti, al termine dei quali il capo del Tesoro è andato via senza rilasciare dichiarazioni.

Si è trattato, ha detto poi Berlusconi, di una “lunga e cordiale colazione di lavoro”. Durante la riunione “è stato fatto il punto su tutti i problemi più attuali, a cominciare dalla manovra per la continuazione e il rafforzamento dell’azione di Governo”. Il premier ha fatto un sostanzialmente passo indietro sulla manovra, ribadendo “la volontà del governo italiano di raggiungere il pareggio di bilancio per il 2014, in linea con gli impegni assunti a livello europeo” e che “il decreto legge sulla manovra sarà approvato prima dell’estate”.

A stretto giro poi il Tesoro ha fatto uscire un messaggio rassicurante, che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, annunciando che c’è un tesoretto da 5,8 miliardi di euro nella manovra che potrà finanziare la riduzione della pressione fiscale. I soldi andranno nel fondo per gli interventi strutturali di politica economica (Fondo Ispe) che finanzierà alcune misure, tra cui appunto anche la riduzione della pressione fiscale.

Segnali, quello di Berlusconi, e quello del ministero, dati per rassicurare i mercati al termine di una giornata nera in borsa, nella quale il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha raggiunto un nuovo record. Segno che gli investitori hanno accolto con preoccupazione la manovra, non credendo alla promessa di pareggio di bilancio nel 2014, una situazione che le scintille di oggi tra Berlusconi e Tremonti avevano sicuramente contribuito ad aggravare.