Roma, 6 lug. (LaPresse) – La Corte costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato dalla Camera nei riguardi della procura di Milano sul caso Ruby. La questione verrà discussa e decisa nel merito nei prossimi mesi dalla Consulta.
Il conflitto nasce dall’avvio, presso il Tribunale di Milano, del processo con rito immediato nei confronti del premier per i reati di concussione e prostituzione minorile. La maggioranza parlamentare, che aveva votato nell’aula della Camera il 3 febbraio scorso il rifiuto dell’autorizzazione agli inquirenti milanesi che avevano chiesto di perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia di Berlusconi, ha ritenuto che l’avvio del processo violasse le prerogative della Camera. Montecitorio infatti aveva rimandato a Milano gli atti segnalando l’incompetenza della procura di Milano a giudicare sui reati ministeriali eventualmente commessi dal capo del Governo. Ora che i giudici hanno ammesso il ricorso, il presidente Alfonso Quaranta dovrà poi fissare l’udienza pubblica di merito sulla causa, prevedibilmente non prima del prossimo autunno.