Roma, 1 lug. (LaPresse) – Assenze in Parlamento, conti in rosso e il rapporto con la Lega Nord. Questi i punti più scottanti della missione affidata ad Angelino Alfano, ministro della Giustizia, e tra poche ore segretario nazionale del Pdl. Le assenze in aula hanno portato il partito e la maggioranza a diverse scacchi da parte dell’opposizione, ultima la bocciatura alla Camera dell’articolo 1 della legge Comunitaria con i 27 assenti tra i pieddiellini al momento del voto. Un fatto “gravissimo” anche se nell’esecutivo non lo considerano un segno “politico”, piuttosto una mancanza di impegno e responsabilità. Di certo il Pdl non ha fatto una bella figura e la portata dell’accaduto è stata ben delineata dall’arrivo in tutta fretta a Montecitorio del premier, Silvio Berlusconi, che ha provveduto alla tirata d’orecchie generale. Il partito comunque ha dimostrato di essere allo sbando e il guardasigilli dovrà trovare il modo di tirare i ranghi. Altro nodo da sciogliere i conti in rosso del gruppo. La direzione nazionale del partito di martedì scorso ha calcolato un buco nel bilancio di 1,6/1,8 milioni di euro per il mancato versamento del contributo mensile chiesto a deputati, senatori ed europarlamentari. L’alleanza con la Lega Nord, oltre a essere uno dei problemi contingenti per diversità di vedute, tra cui l’ultimo decreto sui rifiuti in Campania approvato ieri in Cdm e la linea per salvare il deputato del Pdl, Alfonso Papa, coinvolto nell’inchiesta P4, è il vero lato oscuro della maggioranza. Di Umberto Bossi si è sempre occupato il Cavaliere, a lui sono spettati i faccia a faccia nelle crisi, ormai ripetute tra i due alleati, e questa strada non sarà di certo abbandonata per dare ad Alfano il compito di gestire il Senatur. Il neosegretario dovrà però cercare mettere in piedi un programma per i prossimi anni capace di mantenere il Carroccio nelle fila della maggioranza. E non sarà facile.

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