Roma, 1 lug. (LaPresse) – Cambio dello Statuto del Pdl, nomina ed elezione di Angelino Alfano a segretario nazionale del Pdl. Tutto concordato e stabilito da tempo come il Cavaliere, Silvio Berlusconi, ha indicato per rilanciare il Popolo delle libertà, in sofferenza di voti e consensi, come hanno dimostrato le amministrative e il referendum, e in confusione e mancata “presenza”, sancita dalla bocciatura della legge Comunitaria. Il programma di oggi del Consiglio nazionale del partito, che si svolgerà all’Auditorium della Conciliazione a partire dalle 10,00, non dovrebbe prevedere colpi di scena. Il ministro della Giustizia sarà eletto per alzata di mano, con una paletta blu consegnata all’ingresso della sala ai soli aventi diritto.
Prima della proclamazione sarà il discorso di Berlusconi a presentare l’unico candidato in lizza per questa nuova poltrona e a segnare prospettive e progetti futuri. Ad Alfano poi il compito come da copione pronunciare il discorso di insediamenti ed evidenziare le linee programmatiche ai pidiellini. Terminata la parte formale del Consiglio nazionale si darà il via al dibattito politico e qui si potrebbe passare dal tutto previsto all’imprevisto. Potranno prendere la parola tutti gli iscritti oltre ai tre coordinatori, Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi. E il clima all’Auditorium potrebbe anche diventare molto caldo.
Come noto il Pdl custodisce varie correnti di pensiero che si dividono nelle due frange nate dalle ceneri di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Nell’una e nell’altra due ossi duri guidati rispettivamente da Claudio Scajola, portabandiera della fondazione Cristoforo Colombo, e Gianni Alemanno, capostipite della Nuova Italia. L’ex ministro proprio ieri sera avrebbe riunito i suoi a cena e pur ribadendo il totale appoggio ad Alfano, non è tra quelli fedeli al Guardasigilli. Il sindaco di Roma invece ha sempre espresso apertamente la convinzione che la nuova figura del segretario non basti a rilanciare il Pdl e chissà se proprio in sede di Consiglio non sia proprio lui a “suggerire” nuove linee programmatiche.
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