Torino, 30 giu. (LaPresse) – Due anni e otto mesi, l’interdizione ai pubblici uffici per due anni e la sospensione del diritto elettorale per cinque anni. Questa la condanna inflitta questa mattina al Tribunale di Torino dal giudice Alessandro Santangelo nei confronti di Michele Giovine, consigliere regionale della lista Pensionati per Cota, per aver raccolto firme false per la propria lista alle scorse elezioni regionali in Piemonte, a supporto di Roberto Cota, attuale governatore della Regione. Due anni e otto mesi, l’interdizione ai pubblici uffici per due anni e la sospensione del diritto elettorale per cinque anni. Questa la condanna inflitta questa mattina al Tribunale di Torino dal giudice Alessandro Santangelo nei confronti di Michele Giovine, consigliere regionale della lista Pensionati per Cota, per aver raccolto firme false per la propria lista alle scorse elezioni regionali in Piemonte, a supporto di Roberto Cota, attuale governatore della Regione.

“Ora Cota si dimetta. Il suo governo si regge sull’illegalità, le firme false raccolte”. Così il leader nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, dopo la sentenza di condanna di Michele Giovine, consigliere regionale dei Pensionati per Cota. “I Verdi – ha spiegato – si sono costituiti parte civile da subito. Oggi i cittadini hanno vinto una battaglia. Cota si dimetta, se non lo fa anche tutti gli atti che ha deliberato potrebbero decadere”. Al processo penale si sono costituiti parti civili anche la lista ‘Insieme per Bresso’, la stessa ex presidente della Regione, Mercedes Bresso, la lista ‘Pensionati’ che la appoggiava e la lista Bonino-Pannella.

“E’ stata riconosciuta la falsità di una lista determinante per la vittoria di Cota. Si è accertato che le elezioni sono state falsate e vinte con la frode, mi auguro che l’intero procedimento giudiziario faccia coincidere il diritto con la realtà politica”. Così l’ex governatore del Piemonte, Mercedes Bresso, commenta la condanna inflitta dal Tribunale di Torino nei confronti di Michele Giovine, consigliere regionale dei Pensionati per Cota.

“La sentenza di condanna di Michele Giovine conferma quanto il Pd ha sempre denunciato, ovvero che le elezioni regionali sono state viziate da gravi irregolarità, da una vera e propria truffa a spese degli elettori. Un dato è oramai certo: Cota non ha vinto le elezioni del marzo 2010” commenta il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando.

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