Roma, 25 giu. (LaPresse) – Botta e risposta tra il presidente del Senato, Renato Schifani, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. Schifani è intervenuto stamattina a Lecce presso la Sala Consiliare della Provincia, affrontando la questione del Meridione su più tematiche politiche, economiche e sociali. Tra queste, la questione delle infrastrutture al Sud, in particolare di quelle ferroviarie.
“La competizione del sud si basa su tre aspetti – ha detto Schifani – quello economico, quello sociale, quello infrastrutturale. L’adeguamento, l’approntamento delle infrastrutture sono la chiave di sviluppo del Meridione. Non possiamo consentire che al nord la rete delle ferrovie venga ulteriormente potenziata con l’alta velocità e con tempi di percorrenza del tratto Roma-Milano in due ore e venti, mentre, il più veloce dei treni disponibili che coprono la distanza tra Palermo e Catania impiega 4 ore e 37 minuti. Nessuno vuole fare naufragare i progetti del Nord, ma nessuno può permettersi di mortificare e di avvilire così il Meridione; la misura è colma”.
“Il Ministro Fitto – ha continuato Schifani – ha presentato il piano per il sud che prevede di concentrare i fondi su alcune grandi aree di intervento con un coordinamento più incisivo tra enti nazionali e locali. Il piano del Sud prevede anche la nuova linea veloce Palermo-Catania. A questo punto noi politici abbiamo l’obbligo di fare sentire la nostra voce, di chiedere, di insistere finché la rete infrastrutturale, soprattutto quella dei servizi pubblici venga adeguata e che si faccia con grande urgenza”.
Pronta la risposta di Matteoli, in una nota alla stampa. “Che il Meridione soffra di un ritardo infrastrutturale più marcato rispetto al resto dell’Italia è un dato certo ed inconfutabile. Ma il governo Berlusconi nei primi tre anni di legislatura ha destinato il 40% delle risorse complessive proprio al Sud, fatto mai registratosi nella storia della Repubblica. E ciò nella consapevolezza che questa area decisiva del Paese debba recuperare al più presto il gap infrastrutturale per porsi nelle condizioni di crescere al pari del resto del Paese”.
“Sull’alta velocità ferroviaria – ha continuato Matteoli – lo sostengo da sempre, non vi è dubbio che il servizio debba arrivare fino a Palermo così come in Puglia ed, in tal senso, il ministero che mi onoro di dirigere sta operando. Mi auguro che il presidente del Senato voglia leggere i programmi già approvati dal governo, quelli in fase di attuazione e quelli in corso di approvazione, tutti orientati al riequilibrio dell’infrastrutturazione dell’Italia”.