Roma, 23 giu. (LaPresse) – “Tutte le intercettazioni che leggiamo sui giornali che sono anche divertenti, ma che non hanno niente di penalmente rilevante, non sono gratis per il sistema. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici é un miliardo di euro”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervenendo al convegno ‘Ripresa globale: dallo slancio al consolidamento. Italia in ritardo’ organizzato da Confindustria.
Dello stesso parere il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: “Quello che sta avvenendo – afferma – con la sistematica pubblicazione di intercettazioni che non hanno alcun rilievo penale, ma che riguardano la vicenda politica italiana è semplicemente scandaloso, anche perchè è una operazione mirata e a senso unico. Nei mesi passati l’operazione – aggiunge Cicchitto – è stata fatta su Arcore, oggi attraverso Bisignani sono stati intercettati alcuni ministri e altri uomini politici con l’evidente obiettivo di destabilizzare il Pdl. Queste operazioni di per sè assolutamente irregolari non vengono neanche fatte a 360 gradi. Ad esempio ci immaginiamo quali effetti potrebbero esserci se fosse intercettato il maggior lobbista di Carlo De Benedetti, ma è evidente che in questo quadro egli può lavorare in assoluta tranquillità”.
Ma anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, definisce la pubblicazione delle intercettazioni dell’inchiesta sulla P4 “indegna è illegale”. “Quello che ho detto al telefono – spiega il ministro – lo avrei potuto dire anche in pubblico, si trattava di vicende politiche e di partito che per questo hanno attirato tanta attenzione”. Frattini non si dice preoccupato “nella sostanza ma del modo e dei toni di questa diffusione massiccia, proprio di quello che il magistrato aveva tracciato dall’indagine ritenendolo irrilevante. Per me non cambia niente, è il principio scandaloso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Massimo D’Alema, del Pd, secondo il quale però la responsabilità del problema è tutta del Governo: “Leggiamo – dice – in questi giorni una valanga di intercettazioni che nulla hanno a che vedere con vicende penali e sgradevolmente riferiscono vicende private delle persone. Tutto questo non è positivo. Certamente il problema esiste, ma l’assenza di una norma a chi va imputata se non all’attuale governo?”.
“Esiste un testo – interviene Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia alla Camera e deputata di Fli – sul quale era stato trovato un accordo con il ministro Alfano e che era arrivato in aula. Non riesco a capire perché fu bloccato dalla maggioranza, era abbastanza equilibrato, non capisco perché si debba ricominciare da zero, se si deve intervenire ripartiamo da quello”.

