Torino, 21 giu. (LaPresse) – Subito la manovra, se no si rischia di “cadere nei guai” come è successo alla Grecia. Ma senza tagli lineari, “anche se il ministro Tremonti non è d’accordo”, perché è “inaccettabile che la politica non dia il buon esempio e non inizi a tagliare sui suoi privilegi”. In parallelo, va portata avanti la riforma fiscale, senza però penalizzare “chi tiene in piedi il paese, cioè imprese e lavoratori dipendenti”. Queste le richieste al governo della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha parlato all’Unione industriale di Torino davanti al ministro Renato Brunetta seduto in prima fila, confermando l’apertura a Tremonti sui conti pubblici dimostrata nei giorni scorsi, “continueremo a supportare il governo”, ma senza evitare stoccate sull’operato dell’esecutivo. “Su liberalizzazioni e mercati il governo non ha fatto nulla, anzi, ha fatto passi indietro” ha detto parlando dei risultati del referendum e della “paura” dell’Italia di cambiare, venuta a galla anche perché “voi non è che avete fatto molta propaganda alle vostre cause, Confindustria è stata l’unica”. Ed è “inaccettabile”, ha ribadito la Marcegaglia puntando lo sguardo al sottosegretario ai trasporti Mino Giachino, seduto in platea,riguardo alla Tav, che i lavori non siano ancora partiti per colpa di 150 persone che hanno costituito la libera repubblica della Maddalena non facendo passare al cantiere le forze dell’ordine. La frecciata più acuta, però, è per il ministro delle riforme Umberto Bossi e la richiesta dei ministeri al Nord. “Non mi sembra che questi siano i temi veri del paese, i temi veri sono avere il bilancio a posto, la riforma fiscale, liberalizzare investire in ricerca e innovazione, questi sono i veri temi. Il resto mi sembra propaganda”.
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